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Visita fiscale, ecco le fasce orarie per i dipendenti pubblici nel 2025

Pubblicato: 28/01/2025 12:37
visita fiscale

Nel 2025 c’è una grande novità ha cambiato le carte in tavola per quanto riguarda i controlli sulle malattie dei lavoratori dipendenti. Di conseguenza, sono cambiate anche le fasce orarie della visita fiscale. I lavoratori in malattia, infatti, sono tenuti a rispettare specifiche fasce orarie di reperibilità, durante le quali devono essere presenti presso il proprio domicilio per consentire il controllo medico. L’obiettivo della visita fiscale è prevenire eventuali abusi e garantire che l’assenza dal lavoro sia giustificata da reali motivi di salute. L’assenza ingiustificata alla visita fiscale da parte dei dipendenti pubblici può determinare una serie di conseguenze, che spaziano da richiami disciplinari a sanzioni economiche significative. La novità importante di cui si accennava all’inizio dell’articolo è l’uniformità tra pubblico e privato, che rappresenta un passo avanti nella gestione delle assenze ed è mirato a garantire maggiore equità e trasparenza nel controllo delle assenze dal lavoro. Vediamo dunque le fasce orarie.
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A porre le basi per il cambiamento è stata la sentenza n. 16305/2023 del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, pubblicata il 3 novembre 2023. Tale pronuncia ha obbligato l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) a rivedere le modalità di controllo, introducendo nuove fasce di reperibilità. Le nuove regole prevedono controlli 7 giorni su 7, compresi fine settimana e giorni festivi, garantendo un monitoraggio costante delle assenze per motivi di salute. Le attuali fasce orarie di reperibilità per i dipendenti pubblici sono le seguenti:
Mattina: dalle 10:00 alle 12:00 (in precedenza 9:00 – 13:00)
Pomeriggio: dalle 17:00 alle 19:00 (in precedenza 15:00 – 18:00)
I lavoratori del settore pubblico, dunque, sono tenuti a rispettare questi orari per consentire l’eventuale visita del medico fiscale, pena il rischio di sanzioni e decurtazioni dello stipendio in caso di assenza ingiustificata.

Come precisa il portale Lente Pubblica, in caso di assenza durante le fasce di reperibilità, “il lavoratore può incorrere in provvedimenti disciplinari che vanno dalla semplice ammonizione alla sospensione dello stipendio”. Inoltre, l’INPS “potrebbe revocare l’indennità di malattia per l’intero periodo dell’assenza se l’assenza non è giustificata da motivi validi, come documentazione medica attestante l’impossibilità di rispondere alla visita”. Inizialmente, il lavoratore che non si fa trovare durante le fasce orarie di reperibilità stabilite può ricevere un richiamo formale o una lettera di contestazione disciplinare dal proprio datore di lavoro. In caso di reiterazione dell’assenza senza giustificazioni adeguate, possono essere applicate misure più severe, tra cui la sospensione dello stipendio per i giorni di malattia non coperti dalla visita fiscale. Infine, nei casi più gravi, il mancato rispetto delle disposizioni può portare all’avvio di un procedimento disciplinare che, a seconda della gravità della condotta, potrebbe culminare nella sospensione dal servizio o, in situazioni estreme, nel licenziamento per giusta causa.

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