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Asteroide potrebbe colpire la terra nel 2032: avviata una task force

Pubblicato: 29/01/2025 22:18

La comunità scientifica internazionale sta monitorando con crescente attenzione l’asteroide 2024 YR4, che potrebbe colpire la Terra il 22 dicembre 2032. Sebbene la probabilità di impatto sia attualmente stimata all’1,2%, il tema sarà discusso la prossima settimana a Vienna durante la riunione dello Space Mission Planning Advisory Group dell’ONU. L’obiettivo dell’incontro sarà valutare possibili azioni preventive per affrontare l’eventuale rischio.

Dimensioni e traiettoria dell’asteroide

L’asteroide ha una dimensione compresa tra 40 e 100 metri, il che lo rende un oggetto di interesse per la difesa planetaria. Attualmente, si sta allontanando dalla Terra quasi in linea retta, rendendo difficile una determinazione precisa della sua orbita. Nei prossimi mesi potrebbe diventare impossibile osservarlo, motivo per cui l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta coordinando il monitoraggio con telescopi sempre più potenti, tra cui il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo Australe in Cile.

L’ESA ha sottolineato che, se l’asteroide dovesse scomparire dalla vista prima che venga escluso un impatto nel 2032, rimarrà nella lista dei rischi fino a quando non tornerà osservabile nel 2028.

Pericolo di livello 3 sulla scala di Torino

Al momento, 2024 YR4 è classificato al livello 3 sulla scala di rischio di impatto di Torino. Questo livello indica “un incontro ravvicinato che merita l’attenzione degli astronomi e del pubblico”. Se la probabilità di impatto rimanesse sopra la soglia dell’1%, lo Space Mission Planning Advisory Group fornirà raccomandazioni alle Nazioni Unite e inizierà a valutare possibili strategie per affrontare il pericolo.

Il ruolo della NASA e delle organizzazioni internazionali

Oltre all’ESA, anche la NASA, attraverso l’International Asteroid Warning Network, sta seguendo attentamente l’evolversi della situazione. Questa task force, creata per tracciare e caratterizzare gli asteroidi, potrebbe essere coinvolta nel coordinamento di una strategia globale per assistere i governi nel valutare le conseguenze di un possibile impatto e nel pianificare eventuali azioni di mitigazione.

Le prossime fasi di monitoraggio

Nei prossimi anni, le osservazioni dell’asteroide continueranno ad essere intensificate, in particolare tra il 2028 e il 2032, periodo in cui sarà più chiaro se esiste un rischio concreto di impatto con la Terra. Intanto, la comunità scientifica lavora su diverse ipotesi di intervento, che potrebbero includere missioni spaziali per deviare la traiettoria dell’asteroide o sistemi di difesa planetaria in grado di mitigarne gli effetti in caso di impatto.

L’attenzione resta alta, ma gli esperti rassicurano: pur trattandosi di un evento da monitorare con serietà, la probabilità di impatto è ancora molto bassa, e la scienza ha già dimostrato di poter affrontare efficacemente simili scenari con strumenti sempre più avanzati.

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