
Un’insegnante è morta dopo essere rimasta “traumatizzata per essere stata costretta a spogliarsi ed essere rimasta nuda in una cella della polizia”: un caso che sta facendo discutere quello raccontato dal Sun e che ha scatenato un forte dibattito social tra gli utenti di tutto il mondo. A seguito della tragedia, sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta.
Jorja Watt, 27 anni, non vedeva l’ora di iniziare un nuovo lavoro all’estero quando è stata trovata morta a casa di un’amica. Soltanto poco prima, aveva vissuto sulla sua pelle una storia orribile venuta a galla soltanto successivamente.
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La tragedia è avvenuta solo poche settimane dopo che era stata arrestata durante una serata fuori perché sospettata di aver aggredito un soccorritore. Secondo quanto si legge nell’inchiesta, Jorja, a cui era stato diagnosticato un disturbo di personalità emotivamente instabile, sarebbe poi stata “spogliata e lasciata nuda in una cella”.
Sua madre Marie ha dichiarato alla corte che la figlia era rimasta “traumatizzata” e temeva che ciò avrebbe significato la fine della sua carriera da sogno nell’insegnamento. Di conseguenza, la salute mentale di Jorja sarebbe precipitata e avrebbe iniziato ad assumere farmaci in dosi massicce.
Il tribunale del coroner di Preston ha appreso che la donna è stata trovata priva di sensi a casa del suo amico Charlie il 1° settembre dell’anno scorso. La mamma di Charlie, Voirrey Wilde, ha raccontato: “Verso l’una mi sono svegliata perché Charlie urlava ripetutamente ‘Jorja’. “Sapevo che qualcosa non andava. L’ho trovata accasciata sul divano. Aveva le labbra blu e non rispondeva.”
L’autopsia ha dimostrato che al momento della morte Jorja aveva in circolo diversi farmaci prescritti, tra cui il metadone, un sostituto dell’eroina. La causa della sua morte è stata attribuita alla tossicità di più farmaci, con il disturbo di personalità emotivamente instabile indicato come fattore contribuente.