
Nella notte, un incendio ha distrutto il “Buco Pertuso”, storico punto di ritrovo della movida napoletana situato nel cuore del centro storico. Le fiamme, divampate intorno alle 4:00 del mattino in via Paladino, hanno lasciato dietro di sé solo cenere e amarezza. Il proprietario del locale, avvisato dalla polizia, ha raggiunto il posto e raccontato quei drammatici momenti con un messaggio pieno di dolore e sgomento.
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“Avevo la piccola Sole in braccio, che non voleva saperne di dormire – racconta –. Mi squilla il telefono tre volte da un numero sconosciuto. Penso: ‘Che scherzo del ca**o’. Poi un’altra chiamata, questa volta con un numero visibile. Guardo l’orologio: le 4:19.”
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A quel punto, arriva un messaggio diretto: “Polizia, ha preso fuoco il locale”. Il titolare si precipita in via Paladino, con il cuore pieno di ricordi, volti e storie condivise in quel luogo negli ultimi dieci anni. Ma ciò che lo attende è una scena devastante.
“C’era un odore acre di plastica e ferro incandescente, futuro senza domani”, racconta, mentre un vigile del fuoco gli posa una mano sulla spalla in segno di conforto. Poco dopo, arriva la notizia più temuta: “È un incendio di origine dolosa”, conferma il pompiere più anziano. Un agente di polizia chiede se ci fossero stati dissidi con qualcuno. “Rispondo di no, non ne ho ricordo. Dieci anni non sono molti, ma succedono tante cose.”
Spinto dall’istinto, il proprietario entra nel locale distrutto, avvolto da una coltre di fumo. “Mi bagno i piedi con l’acqua che mi entra nelle scarpe. Santa acqua. Lo scroscio mi ridà un senso, lo scorrere senza ritorno.”
Per il proprietario, il “Buco Pertuso” non era solo un locale: “Questo luogo è la nostra casa, un sogno con pareti, cemento su pietra lavica. Ci batteremo per tornare pietre come diamanti.”
Le indagini sono in corso per identificare i responsabili di un gesto che ha ferito non solo un’attività, ma anche una comunità. “Vi vogliamo vicini. Grazie a tutti”, conclude il messaggio.