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Caso Ramy, processo immediato per l’amico che guidava lo scooter

Pubblicato: 03/02/2025 16:37

Si procederà con rito immediato per Fares Bouzidi, il 22enne tunisino accusato di resistenza a pubblico ufficiale, che nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2024 era alla guida dello scooter schiantatosi al termine di un inseguimento con i carabinieri a Milano. Nell’incidente ha perso la vita Ramy Elgaml19 anni, che viaggiava sul motorino insieme a lui.

Bouzidi verrà giudicato solo per il reato di resistenza, mentre l’accusa di omicidio stradale rimane ancora sotto indagine. L’udienza è stata fissata per il 18 aprile.

Indagini in corso: slitta la consulenza tecnica

Il consulente Domenico Romaniello, incaricato di ricostruire la dinamica dello schianto, ha richiesto una proroga di tre settimane, fino a fine febbraio, per completare gli accertamenti. La consulenza, coordinata dal procuratore Marcello Viola, dai pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, dovrà chiarire alcuni dettagli cruciali, in particolare il ruolo del palo del semaforo all’angolo tra le due vie.

Dalle immagini acquisite sembrerebbe che Ramy Elgaml sia rimasto schiacciato tra il palo e l’auto, poiché sia lo scooter che il veicolo dei carabinieri si sono fermati nello stesso punto. L’analisi dovrà stabilire se ci sia stato un impatto diretto tra l’auto dei militari e il motorino.

In un primo rapporto della Polizia locale si faceva riferimento a un urto, menzionato anche da Bouzidi nel suo interrogatorio: «Ho sentito una spinta da dietro». Tuttavia, per la Procura, durante gli 8 km di inseguimento, non risultano violazioni del protocollo da parte delle forze dell’ordine.

Resta ancora da accertare se sia stato cancellato dal telefono di un testimone un video che avrebbe potuto offrire nuovi elementi per le indagini.

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