
Chiavari – È morto a 14 anni, trascinato via dalla corrente del torrente Entella mentre praticava lo sport che amava. Oggi, a oltre un anno dalla tragedia, sei Vigili del Fuoco sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo.
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Era il 12 gennaio 2023 quando Andrea Demattei rimase incastrato con la sua canoa nelle acque gelide del torrente, a pochi metri dal ponte della Maddalena. I soccorsi tentarono a lungo di salvarlo, ma il ragazzo fu estratto dopo più di un’ora, in ipotermia, sotto gli occhi attoniti di passanti e parenti.
L’accusa: “Andrea poteva essere salvato”
La decisione è arrivata dal giudice dell’udienza preliminare Carla Pastorini, che ha accolto la tesi dell’accusa dopo aver risentito in aula il consulente della Procura, Vincenzo Minenna. Secondo il perito, l’intervento di soccorso era semplice e i vigili avrebbero avuto le competenze necessarie per immergersi e salvare Andrea, senza dover attendere l’arrivo dei sommozzatori da Genova e La Spezia.
Prosciolti gli istruttori della scuola di canoa
Oltre ai Vigili del Fuoco, nel mirino della Procura erano finiti anche due istruttori della scuola di canoa di Andrea, accusati di aver organizzato l’uscita in modo inadeguato e senza il giusto equipaggiamento. Uno di loro, in particolare, era rimasto nel torrente fino all’ultimo per tenere la testa del ragazzo fuori dall’acqua.
La Gup, tuttavia, ha escluso ogni responsabilità degli allenatori, pronunciando per entrambi una sentenza di non luogo a procedere.