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Trump firma contro le donne transgender: niente competizioni sportive in scuole e college

Pubblicato: 05/02/2025 19:24

NEW YORK – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump firmerà oggi un ordine esecutivo che escluderà ufficialmente ragazze e donne transgender dalle competizioni sportive in scuole e college. Una promessa fatta in campagna elettorale e ora mantenuta, raccogliendo consensi tra la sua base elettorale e anche tra chi non ha mai accettato la presenza di atlete transgender nelle gare scolastiche. Durante le Olimpiadi di Parigi, Trump aveva difeso la pugile italiana Angela Carini, che si era ritirata dopo aver subito un colpo da Imane Khelif, atleta algerina non transgender, la cui partecipazione aveva comunque generato dibattiti sul tema del genere. “Sono una donna come tutte le altre – aveva dichiarato Khelif – sono nata donna, vivo come una donna e gareggio come una donna. Su questo non ci sono dubbi”.

Trump ha già annunciato che sui documenti ufficiali le persone transgender o non binarie dovranno scegliere tra “maschio” o “femmina”, senza possibilità di un terzo genere.

Il caso Lia Thomas e le reazioni
Tra i nomi simbolo di questa discussione c’è Lia Thomas, nuotatrice transgender che nel 2022 aveva vinto una medaglia d’oro ai campionati NCAA, diventando la prima atleta transgender a ottenere un titolo nazionale. Un altro esempio è Andraya Yearwood, velocista campionessa nei 100 e 200 metri del campionato del Connecticut. Non sarà invece vietato competere agli atleti come Mack Beggs, nato donna e poi diventato uomo, che fu costretto a gareggiare tra le ragazze, vincendo il titolo di wrestling.

Il provvedimento, dal titolo “Keeping Men Out of Women’s Sports”, è stato definito offensivo da molti attivisti, ma la rappresentante Repubblicana Nancy Mace ha dichiarato: “Difende i diritti delle atlete femminili che hanno lavorato duramente per raggiungere questi livelli”.

Verso una nuova stagione di ricorsi
La firma dell’ordine esecutivo, che coincide con la 39ª Giornata nazionale delle donne nello sport, apre la strada a una serie di ricorsi legali. Alcuni Stati avevano già adottato restrizioni simili, ma con questa firma il tema potrebbe tornare nelle aule di tribunale.

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