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Lampadine, come sceglierle per risparmiare (e usarle al meglio). La guida di Altroconsumo

Pubblicato: 07/02/2025 10:47
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Sembra una scelta banale e scontata, ma così non è. Acquistare le lampadine giuste è in realtà un gesto fondamentale al fine di risparmiare. Molto spesso, infatti, pensiamo a quanto consumano i grandi elettrodomestici, e concentriamo le nostre energie e accorgimenti solo per loro. In realtà, alla fine dell’anno, anche le lampadine hanno un notevole impatto sul nostro consumo energetico e quindi sul costo in bolletta. Acquistare la lampadina giusta, anche in base allo spazio che si vuole illuminare, è molto importante. Le lampadine, infatti, non sono tutte uguali e per scegliere quella perfetta è importante imparare a leggere i simboli e le caratteristiche sulla confezione. Dai lumen (e a quanti watt corrispondono) alla differenza tra luce calda e fredda, passando per l’attacco. Altroconsumo ha realizzato una guida ad hoc con tutti i consigli utili per l’acquisto. Vediamola insieme.
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Per scegliere la lampadina giusta, come si diceva, è fondamentale imparare a leggere le indicazioni riportate sulla confezione. Partiamo dall’attacco, cioè la parte della lampadina che si inserisce nella ghiera della lampada per trasferire la corrente elettrica e accendersi. Ogni attacco è definito da lettere e numeri: la lettera indica il tipo di attacco e il numero indica il diametro. Ecco i più comuni:
Attacco tipo E: E come Edison, questi attacchi a vite hanno infatti preso il nome dall’inventore della lampadina, Thomas Edison. E14, E27, E40 indicano il diametro in millimetri: 14mm, 27mm e 40mm.
Attacco tipo GU: l’attacco prevede una protezione posteriore contro le emissioni di calore, collegando la lampadina attraverso due terminali. In questo caso il numero che segue indica la distanza tra i due terminali, o piedini: ad esempio GU 10 o GU5.3.
Attacco tipo G: l’attacco fa contatto attraverso morsetti a pressione.
Attacco tipo R: è un attacco lineare e lo riconosci per i chip montati sulla superficie, chiamati SMD. Di solito si usano nei faretti LED.

Un’altra cosa che spesso ci si chiede è di quanta luminosità si ha bisogno. E qui entra in gioco il Lumen, cioè è il valore che indica l’intensità della luce. Spiega Altroconsumo: “È il valore che devi guardare per sapere, in base ad esigenze specifiche e all’atmosfera che si vuole creare, quanti te ne servono per illuminare uno spazio. Una volta si guardava alla potenza espressa in Watt, ma con le lampadine di nuova generazione bisogna scegliere in base all’intensità luminosa, espressa appunto in lumen. In generale, più è alto il numero dei lumen, più la lampadina sarà luminosa.
2000 lumen corrispondono a circa 150 watt di una lampadina a incandescenza: quindi una lampadina che può illuminare da sola un’intera stanza di 10-15 mq come una camera da letto. Se invece devi illuminare un ambiente più grande (di 20 o più mq) ti servono più lumen o due punti luce.
1000 lumen corrispondono più o meno a 75 watt di una lampadina a incandescenza: una lampadina adatta a una posizione non principale. Magari come punto luce ausiliario per illuminare uno spazio più grande (come il soggiorno) insieme ad una lampadina più potente.
500 lumen corrispondono a 40 watt di una lampadina a incandescenza: una lampadina ideale per una posizione decentrata, ad esempio per una luce da scrivania, oppure per un ambiente piccolo come uno sgabuzzino o un vano scale interno.

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Il simbolo K, invece, indica i gradi Kelvin e ci informa sulla temperatura di colore. Più è alto il grado Kelvin, più la luce diventa fredda e tendente all’azzurro:
– Fino ai 1500 gradi Kelvin la luce è molto calda, di aspetto arancione.
– Tra i 2.400 e i 3.000 gradi Kelvin la luce è calda, tendente al giallo e più riposante, ideale per soggiorno e camera da letto.
– Tra i 3.000 e i 4.000 gradi Kelvin la luce è considerata neutra, quindi a metà tra calda e fredda, ideale per bagno, cucina e studio.
– Dai 5.000 K fino a un massimo di 6500 K sarà una luce fredda, generalmente utilizzata in grandi spazi pubblici. Un luogo dove puoi notare subito la tonalità azzurrina è il supermercato.

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Infine, andiamo a vedere la classe di efficienza energetica: questa viene indicata dall’etichetta energetica. La scala conta 7 classi di efficienza energetica: va da A (maggiore efficienza) a G (minore efficienza). A questo proposito, diamo l’informazione più importante: le lampadine che fanno risparmiare di più sono quelle a LED. “Sostituire le lampadine di tipo incandescente o alogeno con lampadine di tipo LED ti fa risparmiare sulla bolletta dell’elettricità”, spiega Altroconsumo. “Per esempio, sostituire cinque delle lampadine tradizionali che hai in casa può diminuire i consumi fino a un valore stimato del 10% risparmiando circa 50 euro all’anno”. Pensate che le lampadine LED consumano l’80% in meno di energia rispetto alle lampadine tradizionali. Così la spesa annua media è di 2 euro per 1000 ore, contro ad esempio gli 8 euro per 1000 ore delle lampadine alogene. Inoltre, durano di più: fino a 50.000 ore. “Supponendo lo scenario più estremo di tenere accesa senza sosta una lampadina LED, durerà per più di 5 anni”.

Altroconsumo fornisce alcuni consigli sulle lampadine a LED:
Camera da letto: Per il soffitto è ideale una lampadina a LED da 10W e per il comodino da 3-5W;
Bagno: Per il soffitto scegli una lampadina LED da 15-20W e per lo specchio da 10W;
Cucina: La più adatta per il soffitto è una da 15-20W, per i fornelli da 5-10W e per il piano da lavoro una LED da 8-10W;
Salotto: Per il soffitto punta su una lampadina LED da 15W, per il tavolo sempre una LED ma da 6-8W e per gli angoli da lavoro 5-10W;
Ripostiglio: Basta una lampadina LED da 10W.

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Ultimo Aggiornamento: 07/02/2025 10:49

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