
Con un vestito rosso e i capelli blu, Rose Villain ha fatto il suo ingresso trionfale alla 75ª edizione del Festival di Sanremo. Scendendo le scale del Teatro Ariston, ha raggiunto Carlo Conti, pronto a presentare il suo brano Fuorilegge. Subito dopo l’annuncio, le luci si abbassano, creando l’atmosfera perfetta per l’esibizione. Ma prima ancora che la musica inizi, dal pubblico si sente un grido: «Sj ‘na pret!».
Cosa significa «Sj ‘na pret»?
L’espressione, tipica del dialetto napoletano, si traduce letteralmente con «sei una pietra». È un complimento, un modo di dire partenopeo che sottolinea bellezza e fascino. Un chiaro segno di apprezzamento, che ha subito scatenato la reazione dei social: video, meme e post su Instagram, Facebook e X (ex Twitter) hanno reso l’episodio virale in pochi minuti.
Il ritorno al Festival
Per Rose Villain, Fuorilegge rappresenta il secondo Sanremo consecutivo, dopo il successo ottenuto lo scorso anno con Click, boom!. Il nuovo brano racchiude le sue due anime: quella più dolce e romantica e quella più cupa e misteriosa. Come ha raccontato lei stessa, Fuorilegge «parla del desiderio, che è il cuore pulsante di ogni relazione, ma può anche diventare logorante. È quel piccolo fuoco che precede l’amore e ti fa sentire, appunto, illegale».
Il suo obiettivo è trasmettere un mix di emozioni contrastanti: un senso di struggimento, ma allo stesso tempo qualcosa che ti fa sentire viva. «Voglio che chi ascolta la canzone provi esattamente quella sensazione: struggente, intensa, ma estremamente reale», ha spiegato. Un messaggio forte, in perfetto stile Rose Villain.