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Sanremo 2025, la fretta di Carlo Conti trasforma il Festival in una catena di montaggio musicale

Pubblicato: 13/02/2025 23:55

Sarà la precisione toscana, sarà il cronometro incorporato, ma Carlo Conti ha deciso che il Festival di Sanremo va fatto di corsa. Via le pause, via i tempi morti, via perfino il respiro tra una canzone e l’altra: il ritmo imposto dal conduttore è quello di una catena di montaggio musicale, dove i cantanti entrano, cantano, ringraziano e spariscono nel giro di tre minuti netti, come se qualcuno avesse imposto un coprifuoco entro cui chiudere la serata.

Il pubblico a casa si è diviso tra chi apprezza la rapidità (finalmente si può andare a dormire prima delle due di notte!) e chi rimpiange l’atmosfera più rilassata delle edizioni passate. Certo, non si può dire che manchi l’efficienza: Conti gestisce Sanremo come un ingegnere della logistica, evitando le sbavature, le lungaggini, le derive incontrollate. Ma è proprio questo il problema: dov’è il brivido dell’imprevisto? Dov’è il rischio di un monologo che dura più del previsto? Dov’è l’attesa di uno sketch che potrebbe sfuggire di mano?

Perché alla fine Sanremo non è solo un concorso musicale, ma uno spettacolo di intrattenimento, un evento che vive di gag, momenti imprevedibili, finestre su altre forme d’arte e, perché no, qualche polemica di troppo. Senza tutto questo, il Festival rischia di ridursi a una playlist live, con il rischio che alla fine dello show ci si ricordi più della velocità con cui si è arrivati al traguardo che delle emozioni vissute lungo il percorso.

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