
Una tragedia ha colpito la città di Acerra, in provincia di Napoli, dove una bambina di 9 mesi, Giulia L., è morta sbranata dal pitbull della famiglia. L’incidente è avvenuto la notte del 15 febbraio 2025.
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Secondo la ricostruzione fornita dal padre, V. L., la piccola si trovava nel letto quando è stata aggredita dal cane, che la famiglia possedeva da circa un anno. Il padre, svegliandosi, ha trovato la figlia in una pozza di sangue, ma purtroppo non ha potuto fare nulla per salvarla. In seguito, ha portato la bambina in braccio al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori, ma all’arrivo dei medici, Giulia era già morta a causa delle ferite riportate, tra cui morsi al volto e alla testa.
Il padre accusa un randagio, ma la verità emerge subito
In ospedale, il padre ha inizialmente dichiarato che la figlia era stata aggredita da un randagio, ma questa versione è stata rapidamente confutata dalle indagini. Durante un incontro drammatico con la moglie, che si trovava al lavoro al momento del fatto, la donna ha aggredito il compagno, accusandolo di non aver sorvegliato adeguatamente la bambina. La coppia, entrambi sotto i 30 anni, è sotto shock per la perdita della loro figlia.
Gli antecedenti del cane e le testimonianze dei vicini
Il pitbull protagonista della tragedia non è nuovo a comportamenti aggressivi. Secondo alcuni vicini, il cane aveva già aggredito e ucciso un cagnolino un anno prima, nel parco Icesnei, proprio davanti alla clinica. Una dogsitter ha confermato che il pitbull aveva ucciso il suo cane durante una passeggiata. I residenti avevano più volte segnalato il comportamento pericoloso del cane alle autorità locali, ma senza risultati concreti. Lorella Siesto, una vicina, ha riferito che il pitbull aveva un carattere aggressivo e che le sue lamentele erano state ignorate.
L’inchiesta e l’autopsia
La Procura di Nola ha aperto un fascicolo e disposto il sequestro della salma della bambina per l’autopsia, mentre l’appartamento in cui si è verificato l’incidente è stato posto sotto sequestro per i rilievi del caso. Le indagini sono in corso per accertare le responsabilità, mentre l’animale è stato preso in carico dal servizio veterinario dell’ASL. Il racconto del padre, che ha affermato di essersi addormentato con la bambina senza percepire alcun rumore, è al vaglio degli inquirenti.
La comunità di Acerra è sotto shock per l’accaduto, e molte persone continuano a esprimere la loro incredulità per la morte di una bambina che, in apparenza, non avrebbe dovuto trovarsi di fronte a un simile destino.