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Ciro Grillo, il “supertestimone” non si presenta al processo: “Era l’asso nella manica per la difesa”

Pubblicato: 17/02/2025 13:28
Ciro Grillo supertestimone processo

Colpo di scena nel processo per violenza sessuale di gruppo in cui sono imputati Ciro Grillo, figlio del comico e fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Enrique Bye Obando, considerato un testimone chiave per la difesa, non si è presentato per la terza volta in aula al tribunale di Tempio Pausania, nonostante la notifica della convocazione.
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Il teste diserta per la terza volta

Il giovane norvegese di origine nicaraguense, che conosce la studentessa italo-norvegese che ha denunciato i quattro imputati, era stato chiamato a deporre già in due precedenti occasioni. Solo nel dicembre scorso si è avuta conferma dell’avvenuta notifica in Norvegia, dove risiede. L’udienza di oggi, iniziata poco dopo le 11, avrebbe dovuto concentrarsi proprio sulla sua testimonianza.

Gli avvocati della difesa hanno chiesto ai giudici di procedere con una rogatoria internazionale per ascoltarlo in videoconferenza, escludendo l’accompagnamento coatto. Il tribunale potrebbe quindi disporre l’audizione attraverso un magistrato norvegese, con domande formulate dall’Italia, oppure tramite collegamento diretto con la corte italiana. In alternativa, si potrebbe addirittura rinunciare alla sua deposizione e passare direttamente alla requisitoria, ipotesi che la difesa vuole evitare.

Il ruolo di Obando nel processo

Secondo quanto riportato da La Stampa, la difesa considera Obando un testimone fondamentale per mettere in dubbio l’attendibilità della studentessa 22enne, che ha denunciato la presunta violenza avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo.

Il giovane era stato accusato dalla stessa ragazza di una violenza sessuale avvenuta un anno prima in un campeggio in Norvegia, ma lui ha sempre negato, sostenendo che la presunta vittima gli avrebbe anche chiesto scusa per aver mentito. La ragazza non aveva mai sporto denuncia per l’episodio, ma lo aveva raccontato agli inquirenti italiani dopo aver denunciato il presunto stupro in Costa Smeralda.

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