
Dopo 501 giorni, Shiri Bibas e i suoi due figli, Kfir e Ariel, tornano in Israele. Hamas ha annunciato la restituzione dei loro corpi alla vigilia della consegna ufficiale di quattro ostaggi israeliani deceduti, come parte della prima fase del cessate il fuoco su Gaza. “Ci saranno i corpi della famiglia Bibas”, ha dichiarato l’organizzazione.
Il rapimento e il dramma della famiglia
Shiri, 32 anni, e i suoi bambini, Kfir (4 anni) e Ariel (9 mesi), furono rapiti il 7 ottobre 2023 durante l’attacco di Hamas contro Israele. Si trovavano nella loro casa a Nir Oz quando il marito Yarden, catturato lo stesso giorno e rilasciato solo pochi giorni fa, li lasciò per difendere il kibbutz. Le immagini del rapimento, con i due bambini dai capelli rossi in braccio alla madre in preda al panico, hanno fatto il giro del mondo, diventando uno dei simboli più forti dell’offensiva.
Guarda il video del rapimento:
L’incertezza sulla loro sorte
Dopo il rapimento, il destino della famiglia Bibas è rimasto avvolto nel mistero. A novembre 2023, Hamas annunciò la loro morte, senza fornire prove, mentre Israele definì la dichiarazione “crudele propaganda”. Nessuna conferma, nessuna smentita. Nel primo cessate il fuoco, quando diversi ostaggi furono rilasciati, i bambini Bibas rimasero a Gaza, gli unici minori a non tornare. La crescente preoccupazione si fece più evidente quando, a gennaio, il portavoce dell’IDF Daniel Hagari dichiarò pubblicamente di avere “grave preoccupazione” per la loro sorte, formula che ha sempre preceduto annunci di morte.
La lotta della famiglia per riportarli a casa
In Israele, la famiglia di Shiri non ha mai smesso di lottare. Yifat Zailer, cugina della donna, ha continuato a manifestare ogni sabato sera nella piazza degli ostaggi a Tel Aviv, con palloncini arancioni come i capelli dei bambini e magliette con il simbolo di Batman, richiamando una delle immagini più emblematiche della famiglia. “La mia famiglia crede nella pace. Sono solo bambini: Ariel e Kfir come quelli di Gaza. Nulla di quello che sta accadendo ha senso”, ha dichiarato Zailer tra le lacrime.
La consegna dei corpi e il cessate il fuoco
Insieme ai corpi della famiglia Bibas, Hamas consegnerà un altro ostaggio deceduto, la cui identità sarà confermata solo dopo i test del DNA. Sabato, invece, dovrebbero essere rilasciati sei ostaggi vivi, anziché i tre inizialmente previsti. In cambio, Israele permetterà l’ingresso a Gaza di centinaia di prefabbricati e macchinari per rimuovere le macerie.
La notizia della restituzione dei corpi della famiglia Bibas segna un momento di grande dolore per Israele, ma anche il culmine di una lunga e sofferta attesa. Il loro rapimento è diventato un simbolo della tragedia del conflitto, e il ritorno dei loro corpi chiude uno dei capitoli più strazianti di questa guerra.