Mentre è in corso a Riad una riunione tra le delegazioni di Usa e Russia per discutere una possibile soluzione alla guerra in Ucraina, dal Cremlino è arrivato a sorpresa l’annuncio che il presidente russo Vladimir Putin è “pronto” a negoziare con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky “se necessario”. “Putin stesso ha dichiarato che, se necessario, sarebbe pronto a negoziare con Zelensky, ma il quadro giuridico degli accordi deve essere discusso tenendo conto della realtà”, ha spiegato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, riferendosi alla mancanza di “legittimità”, secondo Mosca, del leader ucraino perché il suo mandato è scaduto ufficialmente nel maggio 2024.
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La Russia riconosce il “diritto sovrano” dell’Ucraina di aderire all’Unione Europea ma non alla Nato, ha poi aggiunto Peskov, precisando che, “per quanto riguarda l’adesione dell’Ucraina all’Ue, questo è un diritto sovrano di qualsiasi Paese. Nessuno ha il diritto di dettare la condotta di un altro Paese”. “La situazione è completamente diversa ha aggiunto – quando si tratta di questioni di sicurezza e di alleanze militari. Il nostro approccio in questo caso è diverso e ben noto”.
Durante il vertice in corso in Arabia Sudita, nel frattempo, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in uno dei palazzi della famiglia reale saudita, Diriyah, nel complesso di Albasatin.
Rubio ha inquadrato i colloqui come un tentativo di determinare se la Russia sia seriamente intenzionata a porre fine alla guerra in Ucraina. Keith Kellogg, l’inviato dell’amministrazione Trump per la Russia e l’Ucraina, che dovrebbe recarsi in visita a Kiev nei prossimi giorni, ha parlato di un ‘doppio binario’ negoziale. Per il Cremlino, i colloqui “saranno dedicati principalmente al ripristino dell’intero complesso delle relazioni russo-americane”. Trump e Putin vogliono lasciarsi alle spalle un “periodo anormale” nelle relazioni, ha affermato Lavrov.
