
Lucio Corsi ha portato sul palco di Sanremo uno strumento unico, la chitarra Wandrè, creata dal liutaio Antonio Vandrè Pioli. Il cantautore toscano ha condiviso la sua scelta con un messaggio sui social: “Stasera mi vesto chitarra Wandrè. Per l’ultima notte all’Ariston serve tirare fuori Excalibur dalla custodia”.
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Chi era Wandrè?
Nato nel 1926 a Cavriago, nel reggiano, Wandrè ha vissuto tante vite: partigiano, giornalista, autore teatrale, imprenditore, operaio. Le sue chitarre hanno conquistato artisti come Bob Dylan, Frank Zappa, Adriano Celentano e Francesco Guccini. Il gruppo “Partigiani di Wandrè“, nato per preservarne la memoria, ha consegnato la chitarra a Lucio Corsi per Sanremo.
L’arte delle sue chitarre
Dal 1957 al 1968, Wandrè ha prodotto strumenti con uno stile inconfondibile: colori vivaci, materiali innovativi come alluminio e plastica, forme ispirate a fenomeni sociali e culturali. Il modello Rock Oval, usato da Corsi, richiama lo spazio. Altri strumenti evocano simbolismi forti, come la Brigitte Bardot, ispirata al celebre film “E Dio creò la donna”.
La fabbrica rotonda e l’utopia di Wandrè
Nel 1960, Wandrè fonda una fabbrica con un modello rivoluzionario: nessun orario fisso, accesso libero ai macchinari, corsi culturali per gli operai. Un esperimento visionario che, però, non regge ai costi. Nel 1968, l’attività chiude e Wandrè abbandona il mondo della musica.
Un’eredità riscoperta
La sua storia sembrava dimenticata, fino a quando Lucio Corsi ha riportato alla luce il suo capolavoro. Proprio come Excalibur, la chitarra è tornata nelle mani di un artista capace di darle nuova vita.