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Smartphone, arriva il “diritto alla riparazione”: cosa cambia per clienti e produttori. Svolta totale

Pubblicato: 20/02/2025 12:12
diritto alla riparazione

Spesso l’Europa ci fa arrabbiare, è vero, altre volte, invece, impone nuove regole che arrivano veramente in nostro soccorso. Se da una parte si discute per la decisione di toglierci caminetti e stufe a partire dal 2027, dall’altra si esulta per le nuove norme europee sul cosiddetto “diritto alla riparazione” dei consumatori. In cosa consistono? È presto detto: sarà capitato anche a voi di pronunciare la fatidica frase “ormai fai prima a comprarla nuova una cosa che a ripararla“. E sarà capitato anche a voi di sentirvelo dire da tecnici chiamati a casa magari per aggiustarvi la lavatrice, la lavastoviglie o la tv. Per non parlare degli smartphone! Ebbene, se era evidente che dietro ci fosse una strategia da parte delle aziende produttrici, per far sì che i cittadini comprassero sempre più nuovi prodotti, ora Bruxelles impone che i cittadini hanno il diritto di riparare più facilmente i prodotti che acquistano, soprattutto i dispositivi digitali. Vediamo in cosa consiste la novità.
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Cosa è il “diritto alla riparazione”

La direttiva europea non è direttamente applicabile negli ordinamenti giuridici nazionali, quindi gli Stati membri hanno tempo fino al 31 luglio 2026 per recepire tutte le nuove norme e trasporle nella propria legislazione interna. Le nuove regole hanno l’obiettivo di incoraggiare abitudini di consumo più sostenibili da parte degli acquirenti e delle pratiche di vendita più responsabili da parte dei produttori. Il “diritto alla riparazione”, dunque, si regge su questi due pilastri, facendo sì che riparare i prodotti difettosi sarà più facile in Ue. Didier Reynders, commissario per la Giustizia, ha dichiarato a proposito: “Le nuove regole renderanno le riparazioni una realtà, e non solo durante il periodo di garanzia legale. E questo contribuirà anche allo sviluppo dell’intero ecosistema della riparazione, del riutilizzo e della ristrutturazione”. Con un notevole impatto sia sulle tasche dei cittadini che sull’ambiente.
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Cosa cambia per i produttori

Come spiega EuropaToday, i produttori saranno obbligati legalmente a offrire a prezzi accessibili i servizi di riparazione in tempi ragionevoli, laddove la riparazione debba essere svolta da personale qualificato, oppure direttamente i pezzi di ricambio se si tratta di operazioni che i consumatori possono effettuare autonomamente. In questo modo vengono vietate le pratiche, dirette e indirette, che impediscono la riparazione, compreso il rifiutarsi di riparare i prodotti venduti. “Questo significa che i pezzi di ricambio dovranno essere forniti dai produttori, i quali dovranno anche evitare di ricorrere a clausole contrattuali o tecniche (tanto di hardware quanto di software) che in qualche modo ostacolino la riparazione”. Verrà inoltre creata un’apposita piattaforma europea online con 27 sezioni nazionali per aiutare i consumatori a trovare i centri che forniscono questi servizi a livello locale. Gli Stati membri dovranno infine attuare delle strategie per promuovere la cultura e la pratica della riparazione, ad esempio attraverso buoni, fondi e campagne informative. Una bella novità insomma.

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Ultimo Aggiornamento: 20/02/2025 17:19

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