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Italia fanalino di coda per stipendi reali in Europa: la classifica Eurostat

Pubblicato: 20/02/2025 11:13

L’Italia è il grande Paese europeo con il potere d’acquisto più basso tra gli stipendi medi, secondo i dati Eurostat aggiornati al 2023. Il confronto con gli altri grandi Stati dell’Unione Europea – come Germania e Francia – è impietoso: tutti superano nettamente il nostro Paese, e lo stesso vale per molte altre nazioni più piccole ma economicamente più solide, come Belgio, Austria, Irlanda e i Paesi scandinavi.

Cos’è il potere d’acquisto e perché l’Italia è in difficoltà

La classifica non si basa solo sui salari nominali, né considera esclusivamente il reddito netto dopo le tasse. Il dato chiave è il potere d’acquisto, ovvero la quantità di beni e servizi che un lavoratore medio può permettersi con il proprio stipendio. Eurostat utilizza il Purchasing Power Standard (PPS), un’unità di misura che consente di confrontare diversi Paesi al netto delle differenze di costo della vita.

In parole semplici, uno stipendio medio in Italia permette di comprare molto meno rispetto a uno stipendio equivalente in Francia o Germania. La media dell’Unione Europea è di circa 27.500 PPS, mentre l’Italia si ferma a 24.000. La Spagna ci supera di poco con 24.500, mentre la Francia si posiziona a 28.500 e la Germania vola a 35.000 PPS.

La classifica: dove si guadagna (e si vive) meglio

Ecco i primi sei Paesi per potere d’acquisto secondo Eurostat:

  1. Svizzera – 47.500 PPS
  2. Paesi Bassi – 39.000 PPS
  3. Norvegia – 36.000 PPS
  4. Lussemburgo – 36.000 PPS
  5. Austria – 35.000 PPS
  6. Germania – 35.000 PPS

Si tratta di una differenza davvero preoccupante per gli italiani: ogni cittadino si trova con 11.000 Euro in meno l’anno rispetto agli omologhi tedeschi e austriaci (per fare solo due esempi), e 4.500 rispetto ai francesi. In termini pratici, significa che il peso dei costi fissi per gli italiani è molto maggiore, e questo azzera la domanda interna creando un grave contraccolpo all’economia. E come se non bastasse i nostri costi energetici sono i più alti in Europa.

Tra i Paesi Ocse, gli Stati Uniti si attestano a 34.000 PPS, seguiti da Turchia, Belgio, Irlanda, Svezia, Finlandia, Francia, Danimarca, Giappone e Cipro. L’Italia compare solo dopo la Spagna. Peggio di noi fanno solo Grecia (20.000 PPS) e Portogallo (19.000 PPS).

Un problema di stipendi o di costo della vita?

Il dato evidenzia due criticità: da un lato, gli stipendi italiani sono mediamente più bassi, dall’altro il costo della vita è relativamente alto rispetto al salario medio. Il risultato è che in quasi tutti i grandi Paesi dell’UE il tenore di vita medio è superiore a quello italiano.

La combinazione di salari stagnanti e inflazione crescente rende il problema ancora più pressante, con conseguenze dirette sul benessere dei cittadini e sulla competitività del Paese. Un dato che impone riflessioni urgenti su politiche salariali e riforme economiche necessarie per rilanciare il potere d’acquisto degli italiani.

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