
A cinque anni dall’inizio della pandemia Covid, l’Italia si dota di un Piano pandemico aggiornato per affrontare future emergenze sanitarie. Il documento, ispirato ai principi del Servizio sanitario nazionale, mette al centro la giustizia, l’equità, la non discriminazione e la solidarietà. La principale novità è l’esclusione di Dpcm e atti amministrativi per adottare misure restrittive delle libertà personali e dei diritti civili e sociali.
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Stop ai lockdown e ai provvedimenti coercitivi
Secondo il nuovo Piano pandemico, misure come il lockdown e altre restrizioni dovranno essere evitate o comunque limitate. Gli interventi non potranno essere imposti tramite atti amministrativi, ma dovranno passare attraverso provvedimenti parlamentari, garantendo il rispetto della Costituzione.
Vaccini e cure: un approccio integrato
Il Piano riconosce l’importanza dei vaccini, ma specifica che essi non devono essere l’unico strumento di contrasto ai patogeni. La strategia dovrà combinare presidi terapeutici e prevenzione, valutando sempre il rapporto rischio-beneficio. In merito ai vaccini, si legge nel documento, “risulta assolutamente centrale la sensibilizzazione delle persone attraverso una comunicazione semplice ed efficace dei benefici e dei rischi correlati, in nessun modo la campagna di informazione dovrà utilizzare toni drammatici, generare discriminazioni e stigma sociale”.
Trasparenza e comunicazione chiara
Un punto fondamentale riguarda la gestione dell’informazione. Il Piano stabilisce che la comunicazione deve essere chiara, basata su evidenze scientifiche e accessibile a tutti. Viene criticata la passata gestione della pandemia, con la conta giornaliera di morti e contagi, e si propone un’informazione più equilibrata e meno allarmistica.
Risorse e preparazione: le sfide del futuro
La questione delle risorse sanitarie è centrale. Il Piano sottolinea l’importanza di una pianificazione accurata, per evitare carenze come quelle registrate durante la pandemia Covid, quando dispositivi come le mascherine erano insufficienti. In caso di scarsità di risorse, il principio guida dovrà essere quello della dignità e dell’equità, senza discriminazioni.
Protezione delle fasce più deboli
Grande attenzione viene data alle categorie più fragili, come anziani, ospiti delle Rsa, pazienti con patologie gravi, migranti e detenuti. L’obiettivo è garantire loro cure adeguate e rispettose della dignità umana, evitando situazioni in cui i medici debbano decidere chi curare in base alla sopravvivenza attesa.
Il nuovo Piano pandemico segna un cambiamento di rotta nella gestione delle emergenze sanitarie, puntando su trasparenza, proporzionalità e responsabilità, per evitare gli errori del passato e garantire un equilibrio tra tutela della salute e rispetto dei diritti fondamentali.