
Le condizioni di Papa Francesco continuano a essere al centro dell’attenzione, con il mondo cattolico che si interroga sul suo futuro alla guida della Chiesa. Dopo il ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale, torna a farsi strada la possibilità che il Pontefice possa dimettersi, seguendo il precedente di Benedetto XVI.
A sollevare l’ipotesi è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, che durante un’intervista a Non Stop News su RTL 102.5 ha dichiarato che Papa Francesco potrebbe prendere in considerazione l’idea di lasciare il pontificato se le sue condizioni di salute dovessero peggiorare.
Ravasi: “Francesco è deciso nelle sue scelte, potrebbe dimettersi”
Secondo il cardinale, Papa Francesco ha sempre affrontato con determinazione le sfide legate alla sua salute, come dimostrato in passato quando ha avuto problemi al ginocchio.
“Io penso che possa farlo, perché è una persona che, da questo punto di vista, è abbastanza decisa nelle sue scelte. Finora ha ritenuto di continuare la sua attività, anche quando, per esempio, c’è stata la difficoltà del ginocchio, che ha cambiato il normale stile di relazione con l’intera comunità ecclesiastica mondiale”, ha spiegato Ravasi.
Il cardinale ha ricordato una delle frasi più celebri di Francesco: “Si governa con il cervello, non con il ginocchio”, a testimonianza della sua volontà di non farsi fermare dagli ostacoli fisici. Tuttavia, Ravasi ha anche sottolineato che se il Papa non dovesse più riuscire a comunicare in modo immediato ed efficace con i fedeli, potrebbe considerare le dimissioni.
“Se si trovasse in una situazione in cui fosse compromessa la sua possibilità di avere contatti diretti – come lui ama fare – di poter comunicare in modo incisivo e decisivo, allora credo che potrebbe decidere di dimettersi”, ha aggiunto.
Una lettera di dimissioni già firmata nel 2013
Papa Francesco, nel 2013, ha già predisposto una lettera di dimissioni da consegnare nel caso in cui una grave malattia o un impedimento fisico gli impedissero di svolgere il suo ruolo. Il cardinale Ravasi ha confermato che il Pontefice ha lasciato la lettera nelle mani del Segretario di Stato dell’epoca, in modo che fosse utilizzata qualora necessario.
“Si tratta di un atto formale”, ha dichiarato Ravasi, spiegando che Francesco ha sempre voluto garantire la continuità del pontificato, evitando vuoti di potere nella Chiesa.
Il precedente di Benedetto XVI
Le parole del cardinale hanno inevitabilmente riportato alla memoria il caso di Benedetto XVI, il primo Papa a rinunciare al ministero petrino nella storia moderna. Anche in quel caso, la decisione fu presa a causa delle condizioni di salute che non gli permettevano più di adempiere ai doveri papali.
“Ho potuto vedere dal vivo la decisione di Benedetto XVI, perché me l’aveva confidata. Lui affermava in modo netto che la sua mente era ancora lucida, ma il suo corpo non gli permetteva più di affrontare viaggi, udienze e tutti quegli impegni continui”, ha raccontato Ravasi.
Quale futuro per il Pontificato di Francesco?
Al momento, dal Vaticano non sono arrivate conferme ufficiali sulle intenzioni del Papa. Tuttavia, l’ipotesi delle dimissioni non sembra più essere un tabù, soprattutto alla luce delle difficoltà di salute che Francesco sta affrontando.
Il prossimo periodo sarà determinante per comprendere il destino del pontificato. Se il Papa dovesse recuperare le forze, potrebbe continuare il suo ministero. In caso contrario, potrebbe seguire le orme di Benedetto XVI, lasciando il posto a un successore.
L’incertezza resta, ma una cosa è certa: il futuro della Chiesa dipenderà dalle condizioni fisiche di Francesco e dalla sua capacità di continuare a svolgere il suo ruolo con la vicinanza e l’energia che lo hanno sempre contraddistinto.