
Il direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri, interviene con la consueta schiettezza nel dibattito sul suicidio assistito, difendendo l’operato dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso e prendendo le distanze dalla linea del suo stesso partito, Fratelli d’Italia.
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L’intervista rilasciata al Corriere arriva dopo il primo caso di suicidio assistito in Lombardia, quello di una donna di 50 anni, affetta da sclerosi multipla progressiva, che ha ottenuto il via libera per interrompere volontariamente la propria vita. La vicenda ha scatenato una forte polemica politica, con FdI che ha contestato la gestione del caso da parte della Regione e criticato Bertolaso per non aver fermato l’iter.
Feltri, che è anche consigliere regionale di FdI, ha preso posizione netta: “Roba da matti, io sono appiattito sulle posizioni di Bertolaso. Ha fatto quello che era giusto fare”, sottolineando così la sua distanza dal resto del gruppo politico.
Sulla questione, il direttore ha ribadito la propria visione: “Non riesco a capire perché si possa togliere la vita a un bambino concepito attraverso l’aborto e non si voglia consentire a un vecchio rimbambito, tenuto in vita con le flebo, di decidere di andarsene”. E ha aggiunto: “Io sono stato eletto con FdI però non sono per nulla d’accordo con la loro posizione. Ho le mie idee, non le cambio con nessuno e le difendo pubblicamente. Soprattutto su una questione di civiltà come questa”. Per Feltri l’ostilità del partito “è l’effetto di una grande ignoranza morale”. Feltri ha infine chiarito che, qualora si trovasse in una condizione irreversibile, farebbe la sua scelta senza esitazioni: “Il giorno che dovessi capire di essere arrivato al capolinea, chiederò di esercitare il mio diritto”.