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Bollette, slittano gli aiuti del governo: il Consiglio dei ministri è stato rinviato

Pubblicato: 24/02/2025 17:51

Gli aiuti del governo per contrastare l’aumento dei costi energetici subiscono uno slittamento. Il decreto sulle bollette, previsto inizialmente per essere discusso martedì, arriverà al Consiglio dei ministri venerdì alle 10, con un ritardo di tre giorni rispetto alla scadenza inizialmente stabilita. Fonti governative hanno confermato che la riunione del Cdm non si terrà più come previsto, ma sarà posticipata.
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Il rinvio

I primi segnali di un rinvio si sono manifestati al mattino, quando non è arrivata la convocazione per il pre-consiglio da Palazzo Chigi. I tecnici del ministero dell’Economia e dell’Ambiente sono ancora al lavoro sui dettagli del decreto, cercando di risolvere alcune questioni cruciali. Tra i temi da definire ci sono i sostegni alle imprese, ma anche la possibilità di ampliare il bonus sociale, un sconto sulla bolletta destinato attualmente alle famiglie con ISEE sotto i 9.530 euro (fino a 20.000 euro per le famiglie numerose con almeno quattro figli).

Le proposte del Pd sul caro energia

Il Partito Democratico ha presentato le proprie proposte in merito alla crisi energetica. La leader del PD, Elly Schlein, ha sollecitato il governo a prendere provvedimenti urgenti per affrontare l’emergenza. Tra le ipotesi in discussione c’è l’idea di innalzare la soglia ISEE, come fatto dal governo Draghi, che aveva portato il limite a 15.000 euro, oppure di introdurre un nuovo sistema basato su fasce di reddito.

Le misure in fase di studio

Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, sta lavorando per eliminare la differenza tra il costo del gas sul mercato all’ingrosso italiano (l’indice PSV) e quello del mercato europeo di riferimento (Ttf di Amsterdam). L’intervento avrebbe un costo di circa 200 milioni di euro, ma porterebbe un beneficio di 1,3 miliardi, principalmente per le imprese.

Nel decreto potrebbero esserci anche misure relative ai meccanismi Ets, ovvero la tassa sulle emissioni di CO2. In questo caso, lo Stato potrebbe restituire alle imprese una parte (600 milioni) delle imposte versate per ottenere i diritti di emissione di anidride carbonica.

La protesta delle PMI

Le piccole e medie imprese stanno subendo un impatto sempre maggiore a causa dell’aumento dei costi energetici. Secondo Confcommercio-Imprese per l’Italia, la bolletta elettrica di gennaio è aumentata del 24% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, e del 56,5% rispetto al 2019. Anche il gas ha visto un aumento del 27% rispetto al 2024 e del 90,4% rispetto al 2019.

Questi aumenti pongono l’Italia in una posizione di svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi europei. A gennaio, infatti, il costo dell’energia elettrica in Italia (143 euro/MWh) è risultato più alto del 40% rispetto alla Spagna e di quasi il 30% rispetto a Francia e Germania. Secondo Confcommercio, è necessario un intervento urgente, tra cui la sterilizzazione progressiva degli oneri generali di sistema che gravano per il 23% sulle bollette elettriche delle imprese.

Anche la Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) ha richiesto un intervento deciso a favore delle piccole imprese, che sono le più penalizzate dall’aumento dei costi energetici, sottolineando l’urgenza di misure concrete nel decreto in discussione.

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Ultimo Aggiornamento: 25/02/2025 08:34

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