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Trump sceglie Dan Bongino: il podcaster di estrema destra nominato numero due dell’Fbi

Pubblicato: 24/02/2025 17:19

Dan Bongino è stato scelto come nuovo vicedirettore dell’FBI, assumendo il ruolo di numero due di Kash Patel. L’annuncio è stato fatto dallo stesso presidente Trump attraverso il suo social media Truth, dove ha scritto: «Grandi notizie per le forze dell’ordine e per la giustizia americana! Dan Bongino, un uomo che ha una passione incredibile per il nostro Paese, è stato appena nominato vice direttore dell’FBI da Kash Patel, che sarà il miglior direttore che l’FBI abbia mai avuto».
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Bongino, ex poliziotto e successivamente agente del Secret Service, è noto anche per il suo lavoro come commentatore politico e podcaster. «È stato membro del Dipartimento di Polizia di New York (i migliori di New York!)», ha aggiunto Trump sui social, sottolineando il suo essere un rispettato agente speciale dei servizi segreti americani e uno dei podcaster di maggior successo del paese. Il presidente ha poi sottolineato che Bongino è pronto a lasciare il suo programma per servire l’America.

Trump ha anche dichiarato: «Con lui, l’equità, la giustizia, la legge e l’ordine torneranno rapidamente negli Stati Uniti».

Bongino, 51 anni, discendente da immigrati italiani, è diventato famoso grazie al suo libro del 2013, Life Inside the Bubble, in cui raccontava la sua esperienza come guardia del corpo per i presidenti George W. Bush e Barack Obama. La sua notorietà gli ha permesso di diventare un commentatore politico ultraconservatore, condurre un programma su Fox News e successivamente lanciare il «Dan Bongino Show» sulla piattaforma di podcast Rumble.

Nel suo show, Bongino ha recentemente accusato l’FBI di aver mentito quando dichiarò di non aver identificato il responsabile del posizionamento degli ordigni esplosivi davanti alle sedi del Partito Repubblicano e Democratico prima dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio. Inoltre, in passato ha attaccato «l’abominio» del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI per l’indagine sui documenti segreti di Trump, che portò alla perquisizione di Mar-a-Lago nel 2022, chiedendo il licenziamento immediato di tutti coloro che erano coinvolti nell’indagine, dai vertici agli agenti.

La sua nomina ha suscitato preoccupazioni all’interno della comunità dell’intelligence, soprattutto per la sua mancanza di esperienza diretta nel settore, obiezioni simili a quelle espresse da Bill Barr, ex procuratore generale durante la prima amministrazione Trump, riguardo a Patel, come riportato da Nbcnews.

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