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Roma, chi è la 19enne investita e uccisa mentre tornava a casa dal lavoro

Pubblicato: 25/02/2025 23:16

Daniela Gambardella avrebbe compiuto 20 anni a luglio. Studente universitaria con la passione per il canto e la recitazione, lavorava in un centro commerciale per pagarsi gli studi. Ieri pomeriggio, mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, è stata travolta e uccisa da un’auto lanciata a tutta velocità su via Laurentina. Al collo aveva ancora il badge del lavoro.

«Quell’uomo correva come un matto. È stata una scena sconvolgente», raccontano i testimoni. Con Daniela, le vittime della strada a Roma dall’inizio dell’anno salgono già a dieci. Molte, come lei, stavano semplicemente attraversando sulle strisce.

Nata a Pagani, in provincia di Salerno, Daniela era molto attiva nella sua comunità, organizzava eventi e realizzava decorazioni per feste. A Roma si era trasferita per studiare all’università di Roma 3, mentre lavorava come receptionist per una compagnia telefonica all’interno del centro commerciale Maximo. «Lavorava qui da poco, sapevo che le piaceva cantare e mi stava simpatica perché anche io sono un musicista», racconta un collega, ancora sotto shock. Nonostante la tragedia, al Maximo la giornata è continuata come sempre: «Noi non c’entriamo nulla», spiegano dalla sicurezza, mentre sui social del centro commerciale le promozioni sono proseguite senza interruzioni.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 13. Daniela aveva appena terminato il turno, aveva raccolto le sue cose ed era uscita dall’edificio. Quando ha visto l’autobus avvicinarsi, ha attraversato velocemente sulle strisce. Un Suv Mercedes nero, guidato da un uomo di 72 anni, l’ha investita senza lasciare scampo. La ragazza è rimasta incastrata sotto il veicolo ed è stata trascinata per diversi metri. I vigili del fuoco hanno dovuto intervenire per liberarla, ma per lei non c’era più nulla da fare.

Il conducente, in stato di shock, è stato denunciato per omicidio stradale. «Poteva succedere a tutti noi – raccontano alcuni dipendenti del Maximo – qui corrono come matti. Ogni volta che attraversiamo è un terno al lotto».

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