
L’ispezione nell’abitazione di Castignano, teatro del tragico evento del 19 dicembre, è durata oltre due ore. In quella casa, un uomo ha tolto la vita alla moglie, Emanuela Massicci, per poi tentare il suicidio. L’obiettivo del sopralluogo era raccogliere nuovi elementi per ricostruire la dinamica dell’aggressione e verificare se la donna fosse già stata vittima di violenze da parte del compagno.
Leggi anche: Emanuela Massicci uccisa a mani nude, l’autopsia: “Aveva fratture ovunque”
Leggi anche: Emanuela Massicci uccisa dal marito. Lui scriveva così sui social: “La voglio eliminare e tenermi i bambini”
Durante l’ispezione, alcuni oggetti sono stati sequestrati, tra cui piccole accette che saranno sottoposte ad analisi di laboratorio. A un primo esame non sarebbero state individuate tracce organiche, ma solo ulteriori accertamenti potranno confermare l’eventuale presenza di residui biologici.
Parallelamente, è stato condotto un secondo colloquio con Massimo Malavolta, marito della vittima, per valutare la sua capacità di intendere e volere, nonché la sua idoneità a sostenere un processo. L’incontro ha toccato aspetti della sua vita privata e familiare, analizzando anche problemi comportamentali risalenti alla giovinezza e il periodo di quattro anni trascorso nell’esercito.
Secondo quanto emerso, la donna sarebbe stata brutalmente picchiata e sarebbe morta dissanguata in seguito a un’aggressione a mani nude. Sul suo corpo sono stati riscontrati numerosi traumi: fratture a naso, costole e ulna, oltre a tagli, lividi e tumefazioni. Alcuni segni sembrerebbero risalire a prima del decesso.
Il marito avrebbe chiamato i soccorsi solo sette ore dopo l’omicidio. Dopo l’aggressione, avrebbe cercato di togliersi la vita tagliandosi le vene, ma è stato soccorso in tempo e, una volta dimesso dall’ospedale, trasferito in carcere.
Le indagini si sono successivamente concentrate anche su alcuni certificati medici presentati dalla vittima poco prima del delitto. La donna, insegnante di professione, aveva giustificato alcune assenze a scuola tra il 18 e il 25 novembre con documenti che attestavano problemi di salute.