
Il candidato alle Presidenziali rumene, Călin Georgescu, è stato fermato dalla polizia locale mentre si recava a depositare la propria candidatura per le elezioni. Secondo i media rumeni, il politico si trova sotto interrogatorio presso la Procura generale, che avrebbe emesso nei suoi confronti un mandato di arresto.
Georgescu dunque sarebbe stato arrestato e per ora la notizia non è stata smentita. Non sarebbe l’unico a essere stato portato in Procura: tra gli altri interrogati c’è anche il suo ex caposcorta, il mercenario Horațiu Potra.
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Indagini su finanziamenti e organizzazioni estremiste
Georgescu aveva vinto il primo turno delle Presidenziali, poi annullato dalla Corte Costituzionale per presunte ingerenze russe. Il suo fermo rientra nelle indagini condotte mercoledì, che hanno portato a 47 perquisizioni nelle contee di Sibiu, Mureş, Timiş, Ilfov e Cluj. Le accuse riguardano il finanziamento illecito della campagna elettorale, la creazione di un’organizzazione fascista, razzista o xenofoba e la promozione del culto di criminali di genocidio.
La Procura ha confermato che alcuni indagati devono rispondere anche di azioni contro l’ordine costituzionale, detenzione illecita di armi e munizioni, uso non autorizzato di materiali pirotecnici, incitamento all’odio pubblico e falsificazione delle dichiarazioni sui finanziamenti elettorali.
Proteste dei sostenitori e reazione di AUR
La vicenda ha scatenato una forte reazione politica. George Simion, leader di Alleanza per l’Unità dei Romeni (AUR), ha annunciato che tutti i parlamentari del partito si recheranno davanti alla Procura per chiedere chiarimenti: “Vogliamo spiegazioni sul fermo di Georgescu“, ha dichiarato.
Dalla pagina ufficiale del candidato, il suo team di comunicazione ha denunciato l’accaduto, sostenendo che Georgescu è stato fermato mentre si dirigeva a presentare la candidatura: “Il sistema lo ha bloccato nel traffico e portato alla Procura generale. Dove sono i difensori della democrazia?”, si legge in una nota.
Perquisizioni nella casa dell’ex caposcorta
Le indagini hanno coinvolto anche l’ex caposcorta Horațiu Potra, già condannato nel 2011 a due anni di carcere per aver creato un gruppo paramilitare e considerato vicino al gruppo Wagner. Durante le perquisizioni nella sua abitazione, gli investigatori hanno trovato una cassaforte nascosta nel pavimento contenente 900mila euro, secondo fonti della stampa rumena.