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“Mia figlia piangeva, ma l’hanno fatta aspettare”. Tragedia Natisone, il dolore della mamma di Mihaela

Pubblicato: 27/02/2025 11:21

Un nuovo capitolo si aggiunge alla tragedia del Natisone. Oggi Mihaela Tritean, madre di Patrizia Cormos, una delle tre vittime, ha ascoltato per la prima volta le registrazioni delle telefonate di emergenza, sentendo la voce disperata della figlia che, circondata dalle acque, chiamava i vigili del fuoco e attendeva i soccorsi per sei lunghissimi minuti il 31 maggio 2024.

“Ho ascoltato le registrazioni ieri e stanotte non sono riuscita a dormire. Quegli audio sono devastanti, si sentono i ragazzi chiedere aiuto e mia figlia Patrizia che supplica più volte l’arrivo dell’elicottero,” ha dichiarato la donna al Corriere del Veneto. La tragedia, avvenuta a Premariacco, in provincia di Udine, ha visto la morte anche degli amici di Patrizia, Bianca Doros, di 23 anni, e Cristian Molnar, 25 anni, entrambi originari della Romania. I tre ragazzi sono stati travolti dalle acque del fiume Natisone, nel Friuli.

La telefonata con i soccorsi è durata in totale undici minuti, ma i primi sei minuti sono stati trascorsi in attesa, con la sola musica in sottofondo. La voce di Patrizia tradisce la sua angoscia, mentre si sentono i singhiozzi di Bianca e le grida in tedesco di Cristian, che implorava aiuto. “In quanti minuti arrivate?”, chiedeva la 20enne. “Siamo a Cividale, ci vorrà un po’,” rispondevano i pompieri, chiedendo poi di inviare video, foto e la posizione. Nonostante Patrizia tentasse di rassicurare i suoi amici, cercando di mantenere la calma, veniva messa in attesa. Per sei interminabili minuti. Poi, alle 13:46, la linea cade.

Nel frattempo, la ragazza inviava le immagini richieste, ma “nonostante tutto, i vigili del fuoco non hanno attivato l’elicottero. Non riesco a capire perché,” ha commentato Mihaela. L’operatore, quindi, le ha suggerito di aggrapparsi a qualcosa nelle vicinanze, ma i ragazzi si trovavano su un isolotto. “Vorrei chiedere a chi ha risposto a mia figlia se ha un cuore, se ha un figlio, e cosa avrebbe fatto se al posto di Patrizia, Bianca e Cristian ci fossero stati suoi figli. Non gli è venuto il minimo scrupolo sentire questi ragazzi piangere e urlare?” ha aggiunto la donna.

Mihaela ha raccontato che sua figlia aveva deciso di fare quella gita con gli amici dopo aver superato un pre-esame per l’Accademia di interior design a Udine, ed era felice per il traguardo raggiunto. “Non sapeva nemmeno che il Natisone fosse un fiume, in una zona dove non era mai stata prima. Noi viviamo a soli quindici chilometri dal luogo della tragedia,” ha spiegato. Dopo aver ricevuto la telefonata della figlia per darle la buona notizia, Mihaela non ha più avuto sue notizie. Quando è tornata a casa, i carabinieri l’hanno informata che Patrizia era stata travolta dalle acque. “Mi hanno avvisato della sua morte solo quasi cinque ore dopo. Due giorni dopo, hanno trovato il suo telefono intatto, l’orologio funzionante, con gli orecchini, il bracciale e la collana ancora indossati. Aveva la borsa a tracolla e c’erano foto scattate quel giorno, dove sorridente era con i suoi amici. Poi, l’acqua ha inghiottito anche la sua felicità,” ha concluso Mihaela, visibilmente distrutta.

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