Vai al contenuto

Scontro sui dazi: Trump dichiara guerra commerciale all’Europa, dura risposta di Bruxelles

Pubblicato: 27/02/2025 11:42

L’Unione Europea si prepara a una risposta ferma dopo l’annuncio del presidente Donald Trump: dazi del 25% sulle esportazioni europee negli Stati Uniti, con particolare focus sul settore automobilistico. Un’escalation che aggrava la crisi transatlantica già in atto e mette a rischio miliardi di euro di scambi commerciali.

Un nuovo affondo economico contro l’Europa

Dopo i dissidi sulla guerra in Ucraina, il mancato accordo al G7 e le tensioni diplomatiche emerse al voto Onu, la frattura tra Washington e Bruxelles si allarga all’economia. Nel primo consiglio dei ministri della sua nuova amministrazione, Trump ha dichiarato apertamente la sua posizione: “L’Unione Europea è stata formata per fregarci e hanno fatto un buon lavoro. Ma ora ci sono io alla presidenza”.

Secondo il presidente americano, il deficit commerciale tra Stati Uniti e Ue ammonterebbe a 300 miliardi di dollari, un dato contestato da Bruxelles, che lo stima in 48 miliardi. Qualunque sia la cifra reale, la Casa Bianca è decisa a imporre tariffe elevate sulle importazioni europee, colpendo duramente il comparto industriale del Vecchio Continente.

La risposta dell’UE: “Reagiremo in modo fermo e immediato”

Di fronte a questa minaccia, Bruxelles ha risposto duramente. Un portavoce della Commissione ha dichiarato che “la Ue proteggerà sempre le aziende, i lavoratori e i consumatori europei dai dazi ingiustificati“. Il messaggio è chiaro: se gli Stati Uniti impongono barriere commerciali, l’Unione risponderà con misure equivalenti.

Anche il mondo industriale europeo ha reagito con preoccupazione. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha parlato di “un’ora buia” per l’economia europea. “Un cambio di paradigma, inaspettato e incredibile, quello che arriva dagli Stati Uniti. Si rischia la tenuta economica e sociale di molti Stati e dell’Unione stessa“, ha avvertito Orsini.

L’annuncio sui dazi è arrivato durante il primo incontro del nuovo gabinetto presidenziale, che ha visto protagonista anche Elon Musk. Il patron di Tesla e SpaceX, sempre più vicino al presidente, ha dettato la linea per i tagli alla spesa pubblica. “Se non le riduciamo, gli Usa andranno falliti“, ha dichiarato Musk, difendendo la sua controversa iniziativa di inviare email ai dipendenti federali per chiedere di rendicontare il loro lavoro. Trump ha ribadito il suo appoggio: “Musk è essenziale e io lo voglio qui”.

Quali conseguenze per l’Europa?

L’imposizione di dazi al 25% colpirebbe duramente l’industria automobilistica europea, con particolare impatto su Germania, Francia e Italia. Inoltre, un’eventuale guerra commerciale potrebbe allargarsi ad altri settori strategici, compromettendo la stabilità economica europea.

Il rischio di una spirale di ritorsioni è alto, e la tensione tra le due sponde dell’Atlantico non accenna a diminuire. L’Ue ha già fatto sapere che reagirà con misure speculari, e il braccio di ferro con Washington sembra appena iniziato.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure