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Sinner, il retroscena: “La Wada ha cercato due volte l’accordo con i suoi avvocati”

Pubblicato: 27/02/2025 11:16
Sinner Wada accordo avvocati

Jannik Sinner ha accettato una squalifica di tre mesi, un periodo ridotto rispetto alla pena iniziale richiesta dalla Wada al Tas di Losanna, che oscillava tra uno e due anni. L’accordo è stato raggiunto dopo una doppia mediazione tra gli avvocati del tennista e l’agenzia antidoping mondiale, conclusasi con la firma dell’agreement il 14 febbraio.
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Il portavoce Wada: “Una sanzione proporzionata”

Da Montreal, il portavoce della Wada, James Fitzgerald, ha spiegato al Corriere della Sera le motivazioni dietro la riduzione della pena: “La Wada ha ritenuto che 12 mesi non sarebbero stati appropriati per un caso così particolare, determinato da circostanze specifiche”. L’articolo 10.8.2 del codice Wada, introdotto nel 2021, consente infatti di ridurre la sanzione in situazioni simili.

Le responsabilità dello staff e il ruolo di Nado Italia

La vicenda ha coinvolto anche l’ex preparatore Umberto Ferrara e l’ex fisioterapista Giacomo Naldi, che avrebbero avuto un ruolo nella presenza della sostanza proibita. Ferrara l’avrebbe portata negli Stati Uniti, mentre Naldi l’avrebbe utilizzata senza le dovute precauzioni nella villa condivisa di Indian Wells.

Secondo il regolamento Wada, l’articolo 2.9 impone a chiunque faccia parte dello staff di un atleta di non favorire o dissimulare violazioni antidoping. Tuttavia, la Wada ha chiarito che le responsabilità di Ferrara e Naldi rientrano nella competenza di Itia o Nado Italia, le autorità preposte al controllo e alla sanzione del personale di supporto.

Le conseguenze per Sinner

Il tennista azzurro sta scontando la sanzione dal 9 febbraio, ma non rischia nulla per essersi allenato a Doha fino al 14, dato che la squalifica non era ancora finalizzata. Tuttavia, la sua fedina sportiva risulta compromessa: in caso di una nuova positività, la pena verrà raddoppiata.

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Ultimo Aggiornamento: 27/02/2025 11:23

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