Un uomo risulta indagato per omicidio colposo nell’ambito delle indagini avviate dalla Procura di Catania in merito all’incidente sul lavoro verificatosi lunedì 3 marzo a bordo di una nave cargo, nel quale ha perso la vita un marinaio di 52 anni, Vincenzo Giova.
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L’indagato è un operatore portuale sessantenne della zona, difeso dall’avvocato Luca Blasi. “È un atto dovuto a garanzia dell’indagato”, ha spiegato il legale, aggiungendo che tale misura gli permetterà di prendere parte a eventuali accertamenti irripetibili. Gli inquirenti stanno inoltre valutando la posizione di altri due operai già ascoltati dalla pubblico ministero Lina Trovato, che segue il caso insieme alla procuratrice aggiunta Agata Santonocito.
Le circostanze esatte dell’accaduto sono ancora in fase di accertamento, ma le prime ricostruzioni indicano che l’incidente è avvenuto durante le operazioni di carico nel porto etneo. Sul posto sono intervenuti tempestivamente gli uomini della Guardia costiera, la polizia di frontiera e il personale del 118.
La magistratura ha disposto il sequestro dell’area della nave interessata dall’incidente per consentire le opportune verifiche. Il provvedimento ha impedito alla nave di lasciare il porto, bloccando la partenza prevista per Salerno. La compagnia di navigazione ha espresso vicinanza alla famiglia della vittima e ha inviato propri rappresentanti sul posto per seguire gli sviluppi.
In una nota congiunta, le sigle sindacali hanno espresso dolore e indignazione per l’ennesima tragedia sul lavoro. “Le dinamiche dell’incidente non sono ancora chiare, ma secondo le prime ricostruzioni l’uomo sarebbe rimasto schiacciato, morendo sul colpo, durante un’operazione di carico e scarico della nave”, hanno dichiarato Cgil, Cisl, Filt Cgil e Fit Cisl di Catania.
I rappresentanti sindacali hanno poi ricordato la vittima: “Giova, padre di quattro figli, campano, lavorava da anni nel settore marittimo e non ha più fatto ritorno a casa lasciando nel dolore i propri familiari e tutte le persone che lo amavano”.
L’appello è chiaro: “Queste tragedie potrebbero essere evitate investendo maggiormente nella sicurezza, nella formazione e nei controlli. Continueremo a lottare per garantire condizioni di lavoro più sicure”.