
Nonostante una petizione firmata da 3.400 scienziati, Elon Musk rimane membro della Royal Society, la più antica accademia scientifica del Regno Unito. La decisione è stata confermata in una riunione che ha evitato di affrontare direttamente il caso del miliardario, concentrandosi invece sulla necessità di difendere la scienza da disinformazione e attacchi ideologici.
La petizione degli scienziati contro Musk
A febbraio, migliaia di scienziati avevano firmato una lettera aperta accusando Musk di diffondere teorie cospirative infondate e di violare il codice di condotta dell’Accademia. Secondo Stephen Curry, professore emerito di biologia strutturale all’Imperial College di Londra, Musk sarebbe uno dei principali diffusori di disinformazione su X, il social network di cui è proprietario.
A queste critiche si è aggiunto Geoffrey Hinton, premio Nobel per la fisica nel 2024 e figura di spicco nell’intelligenza artificiale, che ha chiesto la sua esclusione, sostenendo che Musk danneggia le istituzioni scientifiche degli Stati Uniti.
La risposta di Musk: “Solo gli idioti si preoccupano dei premi”
Musk ha replicato con il suo consueto tono provocatorio: “Solo gli idioti codardi e insicuri si preoccupano di premi e iscrizioni”. Il miliardario ha poi definito le critiche di Hinton come “ignoranti, crudeli e sbagliate“. Nonostante le pressioni, la Royal Society ha scelto di non escludere Musk. Dopo la riunione, l’Accademia ha dichiarato che lavorerà per contrastare la disinformazione scientifica, ma non ha fatto menzione diretta del caso Musk.
Fondata nel 1660, la Royal Society conta oggi circa 1.800 membri, tra cui 85 premi Nobel. Tra i suoi membri storici figurano Newton, Darwin, Einstein e Hawking. Musk è stato eletto nel 2018 per il suo contributo nei settori dello spazio e dei veicoli elettrici. La controversia, tuttavia, potrebbe non essere finita qui.