
A un anno dalla scomparsa di Mara Favro, cameriera 51enne di Chiomonte, emergono nuovi elementi che potrebbero far luce sul caso. Le recenti ricerche condotte dai carabinieri e dai vigili del fuoco in Val di Susa hanno portato al ritrovamento di ossa in una zona boschiva di Gravere, nei pressi del fiume Dora Riparia. Secondo le prime analisi, i resti presentano fratture multiple, compatibili con l’ipotesi che il corpo della donna sia stato gettato in un dirupo dopo la morte.
Il ritrovamento e i primi esami sui resti
Le ossa sono state rinvenute il 27 febbraio in un’area già oggetto di ricerche nei mesi precedenti. Le recenti piogge e lo scioglimento delle nevi avevano innalzato il livello del fiume, rendendo necessaria una nuova ispezione. Oltre ai frammenti ossei, sono stati trovati anche alcuni indumenti e un paio di occhiali da sole simili a quelli che Mara indossava abitualmente. Gli esperti medico-legali stanno ora conducendo test genetici per confermare se i resti appartengano effettivamente alla donna.
Indagini e sospettati: le versioni contrastanti
L’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere coinvolge due indagati: Vincenzo Milione, titolare della pizzeria dove lavorava Mara, e Cosimo Esposito, ex pizzaiolo dello stesso locale. Le loro dichiarazioni agli inquirenti risultano discordanti. Milione ha affermato che Mara quella notte avrebbe chiesto un passaggio a Esposito per rientrare a casa, ma sarebbe poi tornata alla pizzeria per recuperare le chiavi. Esposito, invece, sostiene che Mara sia rientrata nel locale in cerca di un passaggio e che alla fine abbia deciso di guidare lei stessa.
Il mistero dei messaggi inviati dal telefono di Mara
Ad aggiungere ulteriori interrogativi al caso ci sono alcuni messaggi inviati dal telefono della donna nelle ore successive alla sua scomparsa. Un dettaglio inquietante riguarda un selfie in cui Mara appare con gli occhi sgranati e visibilmente turbata. L’immagine è stata inviata a un amico insieme a un messaggio in cui dichiarava di voler lasciare il lavoro, nonostante poche ore prima avesse detto di trovarsi bene nel locale.
Le prossime fasi dell’inchiesta
Gli investigatori attendono ora i risultati definitivi delle analisi del DNA per determinare se i resti ritrovati appartengano a Mara Favro. Se la conferma dovesse arrivare, si rafforzerebbe l’ipotesi che il corpo sia stato gettato nel dirupo dopo la morte. A seguito di questo accertamento, la Procura di Torino disporrà un’autopsia sulle spoglie per determinare le cause del decesso e fornire risposte definitive su una vicenda che continua a essere avvolta nel mistero.