
Tre studenti dell’Università del Salento, specializzati in Matematica e Fisica, hanno recentemente ottenuto una vincita di circa 50.000 euro al Lotto, grazie a un sistema di intelligenza artificiale. La notizia è intrigante, ma va presa con le dovute precauzioni: non esiste un metodo scientifico che garantisca una vittoria al gioco della lotteria. Tuttavia, in questo caso, la scienza ha avuto un ruolo determinante. I ragazzi, che hanno scelto di rimanere anonimi, hanno sviluppato un algoritmo che sfrutta i dati storici delle estrazioni del Lotto, cercando di identificare pattern e probabilità di uscita di determinati numeri.
Una volta perfezionato il loro sistema, i tre studenti hanno deciso di testarlo in una ricevitoria di Monteroni, vicino al loro dipartimento. Il primo tentativo, risalente a poche settimane fa, ha portato loro una vincita di circa 4.500 euro. Motivati dal risultato, hanno deciso di affinare ulteriormente il sistema, giocando diverse combinazioni di numeri e ottenendo una seconda vincita che ha superato i 43.000 euro.
Ma non è solo l’intelligenza artificiale a spiegare il successo di questa impresa. Un’importante intuizione è arrivata dal titolare della ricevitoria, Diego Manca, che ha indirizzato i ragazzi verso la strategia giusta. “Poco meno di un mese fa, i ragazzi sono venuti da me chiedendomi se fosse utile puntare sui numeri ritardatari, quelli che non vengono estratti da molto tempo”, racconta Manca. “Io, sulla base della mia esperienza, li ho consigliati di concentrarsi sui numeri che escono più frequentemente su una ruota”.
Grazie al consiglio del tabaccaio, i ragazzi hanno affinato la loro ricerca, studiando il ciclo di estrazione dei numeri. Ogni numero, infatti, segue un ciclo di circa 20 estrazioni. Con queste informazioni, hanno affinato ulteriormente il loro algoritmo, che si basa su tecniche di machine learning e alimentato dai dati storici delle estrazioni degli ultimi due anni.
Nonostante il Lotto resti un gioco di pura casualità, gli studenti sono stati motivati dalla curiosità di scoprire se un approccio basato sull’intelligenza artificiale potesse far emergere delle tendenze utili. “Siamo consapevoli che non esiste un sistema vincente – dicono i ragazzi – ma ci siamo chiesti se fosse possibile individuare pattern che potessero essere utili. E alla fine abbiamo trasformato questa curiosità in un piccolo progetto sperimentale.”
Senza il consiglio del tabaccaio, però, il progetto non avrebbe avuto lo stesso esito. “Il suo suggerimento ci ha fatto cambiare prospettiva e ci ha spinto a concentrarci su numeri che solitamente vengono ignorati”, concludono gli studenti, riconoscenti per l’intuizione che ha guidato il loro successo.