
La Grande coalizione in Germania entra nella seconda fase delle trattative per la formazione del nuovo governo, dopo aver siglato un primo accordo sulle priorità programmatiche. Il leader della Cdu, Friedrich Merz, prossimo cancelliere, ha annunciato che il documento comune sarà la base dei negoziati, segnando un passo decisivo verso la definizione del contratto di coalizione.
Respingimenti ai confini e stretta sui sussidi
Uno dei punti più controversi dell’intesa riguarda l’immigrazione, dove la Cdu ha ottenuto risultati significativi. Il governo tedesco introdurrà i respingimenti ai confini anche per i richiedenti asilo, misura fortemente contestata dalla Spd, ma ora accettata con la clausola che avvenga «in accordo con i nostri vicini europei». Berlino punta a un effetto domino: respingendo i migranti provenienti da Paesi sicuri, il controllo potrebbe estendersi fino ai confini esterni della UE.
La coalizione ha concordato anche una stretta sugli assegni ai profughi, un’accelerazione delle procedure di rimpatrio e il blocco dei ricongiungimenti familiari. Una decisione che potrebbe creare malumori nella base socialdemocratica, già divisa sulle concessioni fatte alla Cdu.
500 miliardi per infrastrutture e pensioni
La Spd ha ottenuto un fondo da 500 miliardi di euro per i prossimi dieci anni, destinato a infrastrutture, sanità, trasporti e protezione civile. L’accordo prevede anche la riduzione dell’Iva per i ristoratori, che scenderà dal 19% al 7%, oltre a un’apertura – seppur vaga – a un salario minimo di 15 euro.
Resta fissata a 67 anni l’età pensionabile, con il blocco di ogni ulteriore aumento. Tuttavia, la Spd ha dovuto accettare un cambio di rotta sul welfare: il “Buergergeld”, il nuovo sussidio per i disoccupati, sarà abolito e le regole diventeranno più rigide per chi rifiuta un’offerta di lavoro.
Taglio alle tasse e incentivi alla crescita
Per stimolare l’economia e sostenere imprese e cittadini, la Grande coalizione punta a una riduzione delle tasse. Sarà abbassata la tassa sulle bollette elettriche, verranno detassati gli straordinari e saranno previsti incentivi per la mobilità elettrica.
Queste misure intendono bilanciare il piano di austerità con un rilancio dell’economia. Ma la partita più complessa si gioca sul maxi piano di stimolo, che per essere approvato necessita del voto dei Verdi.
Il nodo dei Verdi e la tenuta della coalizione
Nonostante il predominio della Cdu/Csu, che ha ottenuto quasi il doppio dei voti della Spd, il governo ha bisogno dell’appoggio dei Verdi per raggiungere i due terzi della maggioranza al Bundestag e modificare il freno al debito.
I Verdi, però, pongono condizioni stringenti: senza un maggiore impegno ambientale, il loro voto non è garantito. L’equilibrio tra le forze politiche resta fragile e nelle prossime settimane si capirà se la Grande coalizione potrà davvero nascere con una base solida o se le tensioni interne rischieranno di minarne la stabilità fin dall’inizio.