
Il bilancio delle vittime a Latakia, una delle zone più colpite dai violenti scontri in Siria, continua a salire, mentre le operazioni di sicurezza si intensificano. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 532 civili alawiti sono stati uccisi nelle ultime 48 ore, portando il totale delle vittime a 745. Di queste, 93 appartengono alle forze di sicurezza del nuovo governo e 120 sono combattenti filo-Assad.
Gli scontri tra forze governative e alawiti
Gli scontri tra le forze governative siriane e i militanti alawiti, iniziati giovedì, sono tra i più intensi mai registrati dalla caduta di Bashar al-Assad lo scorso dicembre. La causa scatenante è stata l’arresto di un alawita ricercato dalle nuove autorità, che ha innescato una serie di violenze, con esecuzioni sommarie e saccheggi documentati dall’Osservatorio. In queste ore, le forze di sicurezza stanno proseguendo con le operazioni di rastrellamento nella regione, nonostante un apparente ritorno alla calma.
Il ruolo delle forze di sicurezza e delle milizie filo-governative
Il ruolo delle forze di sicurezza e delle milizie filo-governative è stato decisivo in questa escalation. Le esecuzioni sommarie di civili, tra cui donne e bambini, sono state attribuite a militari affiliati al ministero della Difesa e all’Interno. Il governo siriano ha reagito respingendo un attacco dei “nostalgici del deposto regime” presso un ospedale a Latakia e bloccando le strade verso la zona costiera per prevenire ulteriori violenze.
La reazione della comunità internazionale
Nel contesto di questi tragici sviluppi, il presidente ad interim Ahmed al-Sharaa ha esortato i ribelli a deporre le armi, mentre la Lega Araba ha condannato gli attacchi contro le forze di sicurezza e le uccisioni indiscriminate, senza fare però riferimento alle vittime alawite. Intanto, le Nazioni Unite hanno lanciato un appello urgente per fermare gli scontri, chiedendo il rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione dei civili.
L’accesso umanitario rimane una priorità
L’accesso umanitario rimane una priorità. Il CICR ha sollecitato tutte le parti coinvolte a garantire un accesso sicuro agli operatori sanitari per permettere loro di assistere i feriti e trasportare i morti. Il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente se non si riuscirà a fermare la spirale di violenza.
La condanna della Francia
La Francia ha intanto condannato le atrocità commesse contro i civili alawiti e i prigionieri, invitando le autorità siriane ad avviare indagini indipendenti per identificare e punire i responsabili di questi crimini.