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Allarme Isee, bisogna rifarlo: ecco chi deve richiederne uno nuovo e perché. Slittano bonus e assegni

Pubblicato: 10/03/2025 11:22
Isee

La riforma del calcolo ISEE, che doveva entrare in vigore il 5 marzo, subisce un rinvio, di almeno un mese. Il motivo? La necessità di aggiornare le procedure per garantire alle famiglie italiane il ricalcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, dopo che il governo ha deciso di escludere Bot, Btp, Cct, buoni e libretti postali dai conteggi. La modifica dell’ISEE, prevista dalla Legge di Bilancio 2024, è stata formalizzata solo a gennaio 2025, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 19 febbraio. Tuttavia, i tecnici di Ministero del Lavoro, INPS, Agenzia delle Entrate e Coordinamento dei Caf hanno concordato che servono ulteriori aggiornamenti ai sistemi informatici e alla modulistica per rendere operativa la riforma. Cosa cambia quindi per i cittadini?
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Di conseguenza, il nuovo avvio è stato posticipato ad aprile. Questo slittamento crea disagi per i contribuenti, dato che nei primi tre mesi dell’anno si concentrano le richieste di rinnovo ISEE, necessarie per accedere a prestazioni come assegni e bonus. Chi ha già aggiornato il proprio ISEE dovrà eventualmente richiederne una nuova versione, con il rischio di dover pagare 25 euro per una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiuntiva. L’INPS dovrà predisporre un nuovo modello DSU, aggiornare le istruzioni di compilazione e adeguare le piattaforme telematiche. Anche i Caf necessitano di tempo per adattare i propri software e formare gli operatori. Giovanni Angileri, presidente dei Caf Uil e coordinatore della Consulta dei Caf, sottolinea la necessità di chiarezza su alcuni aspetti critici, come l’applicazione della soglia di esenzione di 50.000 euro nei nuclei familiari con più titolari di titoli di Stato. Non è ancora chiaro se questa soglia verrà applicata al totale detenuto dal nucleo o ai singoli componenti.

Come spiega La Stampa, il rischio è che, se il ricalcolo ISEE slittasse ulteriormente, si andrebbe a sovrapporre alla campagna per la dichiarazione dei redditi 2025, creando un ingolfamento degli sportelli. Secondo le stime della Consulta dei Caf, circa 3 milioni di contribuenti potrebbero beneficiare della riforma, specialmente per l’aumento dell’assegno unico. La finestra per l’aggiornamento dei dati rimarrà aperta fino a giugno, consentendo il recupero degli arretrati. Infine, resta da risolvere la questione del costo della nuova DSU. Dal 1° ottobre 2023, il “Decreto Lavoro” ha previsto che il secondo invio della DSU sia a carico degli utenti. Tuttavia, l’INPS ha annunciato l’intenzione di reperire risorse aggiuntive per evitare che le famiglie debbano sostenere spese extra. Resta da vedere se questa promessa verrà mantenuta, ma considerando che la revisione dell’ISEE è imposta da una legge nazionale, sarebbe logico prevedere la gratuità dell’aggiornamento.

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