Vai al contenuto

Simone Cristicchi e la polemica sulla malattia della madre: “Perché non ho smentito fosse Alzheimer”

Pubblicato: 10/03/2025 08:02

Nell’intervista concessa al Corriere della Sera, Simone Cristicchi ripercorre alcuni dei momenti più significativi della sua vita, tra ricordi intimi, arte e impegno civile. Ma al centro dell’attenzione c’è soprattutto una polemica esplosa in seguito alla sua partecipazione a Sanremo e alla canzone “Quando sarai piccola”, ispirata alla figura della madre.

Cristicchi, con la sua consueta lucidità, si è trovato costretto a chiarire pubblicamente la natura della malattia che ha colpito la madre, dopo che molti avevano associato il brano all’Alzheimer. «Cristicchi, che malattia ha avuto sua madre?», chiede il giornalista. La risposta dell’artista è secca: «Un’emorragia cerebrale dovuta a un’arteria difettosa». E precisa: «L’emorragia l’ha resa disabile al cento per cento. Ha una mente lucida intrappolata in un corpo che non risponde più. È in carrozzina. Non riesce a parlare correttamente».

L’equivoco nasce, secondo Cristicchi, da un’interpretazione troppo affrettata della canzone, ma soprattutto da una tendenza mediatica a cercare lo scandalo: «Non c’era motivo di smentire, visto che ho tenuto una conferenza stampa a Milano il 4 febbraio, quindi prima del festival, per presentare al meglio la canzone». E ancora: «Non ho mai incentrato il discorso sull’Alzheimer o la demenza senile. Il tema ha una prospettiva più ampia, e va al di là della singola patologia».

L’artista si dice amareggiato per l’attenzione morbosa rivolta alla diagnosi della madre, piuttosto che al messaggio universale del brano: «Peccato, perché è stata un po’ un’occasione perduta. Si è parlato troppo di mia madre e troppo poco di sanità pubblica, di anziani abbandonati negli ospizi, dei caregiver».

Cristicchi rigetta anche le accuse di “dolo” rivoltegli da alcuni commentatori: «Ammesso che un artista debba delle spiegazioni in merito alle sue opere, la prima cosa che ho fatto è stata puntualizzare il tema del brano. Se vengo accusato di dolo, per aver nascosto il fatto che mia madre non fosse malata di Alzheimer, siamo alla diffamazione. Si è verificata una situazione surreale, che ancora oggi mi lascia basito sul clima creato da certa stampa e dai social, per un tema così delicato».

Incalzato sull’ondata di critiche ricevute, Cristicchi parla apertamente di una campagna di delegittimazione: «Ancor prima di cantare mi davano come favorito alla vittoria. Poi stranamente cominciano a prendere forma i primi deliberati attacchi. A un certo punto non si è parlato più della canzone, ma ci si chiedeva se fossi di destra o di sinistra. Assurdo!».

A proposito di orientamento politico, l’artista si difende da chi lo etichetta come “cantore della destra”: «In passato ho sempre avuto un orientamento a sinistra, ma devo riconoscere che da politici e stampa di destra ho raccolto un atteggiamento sempre rispettoso nei miei confronti e delle mie scelte artistiche». Cristicchi rivendica la libertà del suo percorso: «Quando ho fatto teatro di stampo antifascista non ho mai ricevuto dalla destra un’etichetta, insulti o minacce; cosa che invece è avvenuta a parti invertite».

Nel racconto si intrecciano arte e vita, musica e sofferenza, come nella genesi del brano Ti regalerò una rosa, nato da un’intensa esperienza nei reparti psichiatrici. Anche lì, come nel nuovo pezzo sanremese, il filo conduttore è l’umanità degli ultimi, la restituzione di una dignità negata.

Nel finale dell’intervista, Cristicchi appare ferito, ma fermo nella sua visione: «Io scatto una polaroid, una fotografia che descrive un profondo sentimento, un mio stato d’animo. Il resto lo lascio alla libera interpretazione. Se anche i bambini l’hanno apprezzata e la studiano a scuola, ci sarà un perché».

Un artista che continua a difendere la profondità del suo messaggio contro l’urgenza di etichettare, banalizzare, semplificare. E che, nonostante tutto, non rinuncia alla sua missione: raccontare l’essere umano in tutte le sue fragilità.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure