
Sergio Ricciardone non c’è più. Una malattia fulminante lo ha portato via a soli 53 anni. Il suo nome resterà per sempre legato a Club to Club, il festival internazionale che ha reso Torino un punto di riferimento per la musica elettronica e sperimentale.
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A dare la notizia sono stati gli organizzatori dell’evento. “La tua visione continuerà ad illuminare il nostro percorso, il tuo carisma a guidarci nelle difficoltà”, hanno scritto in un messaggio carico di emozione.
Una carriera dedicata alla musica
Ricciardone ha lavorato per brand e istituzioni culturali, portando la sua competenza nel settore della musica e degli eventi artistici. Nel 2017 aveva curato il palinsesto musicale delle Officine Grandi Riparazioni per la Fondazione Crt, un progetto che ha segnato la rinascita di un luogo storico per Torino.
La sua scomparsa lascia un vuoto enorme tra amici, collaboratori e artisti. “In questo momento di dolore esprimiamo la nostra più profonda vicinanza a Christel e Marcello, alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il suo cammino”, si legge nel comunicato ufficiale di Club to Club.
Un festival diventato leggenda
Sotto la direzione di Ricciardone, Club to Club ha portato in Italia artisti di fama mondiale come Aphex Twin, Franco Battiato, Thom Yorke, Kraftwerk, Arca, James Blake e Caribou.
La sua passione per la musica lo ha spinto a trasformare il festival in un appuntamento imperdibile, capace di attirare pubblico da tutta Europa. Torino gli deve molto.
L’ultimo messaggio sui social
Solo un mese fa, Ricciardone aveva lasciato sui suoi profili un messaggio che oggi suona come un addio. “Ci sentiamo, io devo stare un po’ recluso“, aveva scritto.
Oggi il mondo della musica piange uno dei suoi protagonisti più innovativi. Sergio Ricciardone ha lasciato un’eredità artistica che continuerà a vivere.