
Giornata cruciale per la politica in Romania, con la Corte costituzionale chiamata a esaminare il ricorso di Calin Georgescu contro la decisione dell’Ufficio elettorale centrale, che ha respinto la sua candidatura alle elezioni presidenziali di maggio. Contestualmente, i giudici valuteranno anche la notifica sulla candidatura di Nicusor Dan, già accettata dall’ente elettorale.
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Il ricorso di Calin Georgescu e le proteste a Bucarest
Nel suo ricorso, Georgescu sostiene che l’Ufficio elettorale centrale abbia agito oltre i propri poteri, invalidando la sua candidatura senza un fondamento legale chiaro. La decisione ha scatenato proteste violente nel centro storico di Bucarest, con l’arresto di diverse persone.
Per prevenire ulteriori tensioni, la Gendarmeria rumena ha rafforzato le misure di sicurezza attorno a diverse istituzioni della capitale. Le autorità denunciano anche una campagna di disinformazione sui social media, con la diffusione di falsi messaggi legati alle proteste.
Indagini su istigazione al disordine pubblico
Parallelamente, la Procura presso la Corte suprema ha aperto un’indagine per istigazione al disordine pubblico, dopo un messaggio pubblicato su Facebook dal leader dell’Alleanza per l’unione dei romeni (Aur), George Simion, subito dopo l’invalidazione della candidatura di Georgescu.
Nel corso delle indagini è emerso che un membro del Parlamento rumeno, presidente di un partito politico, avrebbe rilasciato dichiarazioni considerate incitanti alla violenza. La Procura generale ha chiarito che l’inchiesta è focalizzata esclusivamente sui fatti accaduti.