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JD Vance, la rabbia del cugino che ha combattuto in Ucraina: “Noi, utili idioti di Putin”

Pubblicato: 11/03/2025 13:16
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Il cugino del vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha lanciato dure accuse contro la Casa Bianca per il trattamento riservato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nate Vance, ex marine che ha combattuto in prima linea in Ucraina contro l’invasione russa, ha condannato senza mezzi termini l’atteggiamento dell’amministrazione americana, affermando: “Siamo gli utili idioti di Vladimir Putin”.
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Un passato in prima linea

In un’intervista a Le Figaro, Nate Vance ha raccontato la sua esperienza in Ucraina, dove ha trascorso tre anni, di cui due e mezzo nelle trincee, combattendo con il battaglione Da Vinci Wolves. Originario del Texas, è figlio di James Vance, fratello di Beverly, la madre di JD Vance. Cresciuti insieme, i due cugini hanno condiviso molte esperienze, ma ora si trovano su posizioni diametralmente opposte sulla questione ucraina.

Tornato negli Stati Uniti all’inizio di gennaio, poco prima dell’insediamento di JD Vance come vicepresidente, Nate ha assistito con sgomento all’incontro tra suo cugino e Zelensky alla Casa Bianca il 28 febbraio. L’ex marine ha descritto il colloquio come “un agguato in assoluta malafede” orchestrato da Trump e Vance.

La denuncia contro JD Vance

“In realtà, JD è un bravo ragazzo, intelligente”, ha dichiarato Nate a Le Figaro, “quando ha criticato gli aiuti all’Ucraina, pensavo fosse solo una strategia per accontentare il suo elettorato. Ma quello che hanno fatto a Zelensky è stato un tradimento”.

Vance ha accusato il cugino di ignorare deliberatamente la realtà del conflitto e ha ribadito che gli Stati Uniti hanno tratto benefici strategici dal loro coinvolgimento nella guerra. “Il fatto che io sia della tua famiglia non significa che accetterò di vederti lasciare uccidere i miei compagni”, ha detto rivolgendosi direttamente al vicepresidente.

L’ex marine ha raccontato di aver più volte cercato di mettersi in contatto con JD Vance per fornirgli una testimonianza diretta dalla prima linea. “Dall’Ucraina mettersi in comunicazione con un senatore non è facile”, ha spiegato, aggiungendo di aver lasciato messaggi al suo ufficio, senza mai ricevere risposta. Dopo la vittoria di Donald Trump, ha deciso di tornare negli Stati Uniti: “Restare diventava complicato. Non potevo assumermi il rischio di venire catturato”. Da sempre repubblicano, Nate Vance si dice disilluso dalla nuova politica americana nei confronti di Mosca e Kiev. “Trump e mio cugino sembrano credere di poter ingraziarsi Putin. Si sbagliano. I russi non dimenticano il nostro sostegno all’Ucraina. Siamo gli utili idioti di Vladimir Putin”.

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