
Il piano di riarmo europeo proposto dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, rischia di spaccare anche il Pd. In queste ore il partito di Elly Schlein deve decidere se votare in modo favorevole al piano. Ma non tutti remano nella stessa direzione, con il partito diviso tra “pacifisti” e “interventisti”. Di questa seconda categoria sembra fare parte l’ex segretario Piero Fassino. L’attuale deputato Dem, intervistato da Il Foglio, bacchetta con parole durissime la Schlein.
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L’attacco di Fassino a Elly Schlein
“Ho massimo rispetto per la discussione interna al gruppo a Strasburgo e mi auguro che in queste ore il Pd decida di votare a favore del piano von der Leyen. – esordisce così Fassino – Non capisco perché dovremmo avere la stessa posizione dell’estrema destra. Isolandoci da tutti gli altri partiti che appartengono alla famiglia dei Socialisti europei. Capisco la preoccupazione quando si parla di guerra, mentre capisco molto meno l’automatismo per cui quando la parola armi entra nel dibattito pubblico, scatta un immediato rifiuto. Quando si parla di pace bisogna anche entrare nel merito e non restare ai simboli ideologici”.
Fassino, che è anche vicepresidente in commissione Difesa alla Camera, spiega che “il piano von der Leyen è solo un primo passo, perché la costruzione di un sistema difensivo europeo è un percorso complesso. Non si integrano e unificano 27 sistemi militari nazionali in qualche mese, un percorso non semplice che in alcuni paesi richiede modifiche costituzionali. In definitiva, si propone un salto in avanti nel processo di integrazione europea, che attraverso la difesa punta a proteggere tutta l’impalcatura europea e il nostro sistema di valori”.

“Se Donald Trump ci dice che da ora in poi alla sicurezza europea ci dobbiamo pensare noi, per l’Europa si pone il problema di costruire un sistema di sicurezza proprio. Ripeto, questo è solo il primo passo, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare. La rappresentazione dell’Europa con l’elmetto è caricaturale, perché qui si tratta di difendersi, non di fare la guerra. Quello proposto da von der Leyen non è assolutamente incoerente con un piano di pace, anzi. Serve proprio a difendere la nostra convivenza pacifica. Anche perché per arrivare alla pace non basta agitare questa parola. Il grande paradosso è che i più ostili al piano sono anche gli stessi che in questi mesi hanno detto ‘guai a incrementare i contributi alla Nato’. Significa che l’Ue non avrebbe più alcuno strumento per difendersi”.
“Nei giorni scorsi la segretaria ha avuto un colloquio con il premier spagnolo Sánchez. Forse sperava nella sua sponda, ma ciò non è avvenuto: gli spagnoli voteranno convintamente sì al piano von der Leyen. Per di più nelle risoluzioni presentate dal Pse i nostri eurodeputati hanno ottenuto dei miglioramenti rispetto alla versione originaria”, conclude poi Fassino lanciando un’ultima frecciata alla Schlein.