
È di oltre 100 arresti e almeno 20 feriti il bilancio degli scontri scoppiati a Buenos Aires durante un corteo di protesta contro i tagli del governo ultraliberista di Javier Milei. La manifestazione, inizialmente organizzata dai pensionati argentini, ha visto la partecipazione anche di sindacati e gruppi ultras del calcio, e si è trasformato in una vera e propria battaglia campale nel centro della capitale.
La repressione e il ferimento del fotografo
Il momento più drammatico si è verificato nel tardo pomeriggio, quando il fotografo Pablo Grillo è stato colpito alla testa da un fumogeno sparato a altezza uomo dalla polizia. Le immagini del giovane che si accascia a terra con il cranio fratturato hanno rapidamente fatto il giro dei social, scatenando indignazione. Attualmente, Grillo è ricoverato in condizioni gravissime.

La violenza sugli anziani e gli scontri in strada
Non solo il fotografo: tra i feriti si conta anche una pensionata di 80 anni, che ha riportato un trauma cranico dopo essere stata colpita da una manganellata. Il Ministero della Sicurezza riferisce inoltre di 26 agenti feriti, tra cui uno raggiunto da un proiettile d’arma da fuoco.
La tensione è rimasta altissima per ore: le immagini mostrano cassonetti in fiamme, barricate, pietre e veicoli distrutti lungo il percorso che va dalla Piazza del Parlamento fino alla Casa Rosada in Plaza de Mayo, dove la polizia ha continuato a inseguire i manifestanti.
L’episodio rappresenta una delle repressioni più dure dall’inizio del governo Milei, e solleva nuove polemiche sul pugno di ferro adottato contro il dissenso.