
A quasi vent’anni dal tragico omicidio di Chiara Poggi, il caso si riaccende con nuove piste investigative che stanno riportando alla luce dettagli mai del tutto chiariti. Il riavvio dell’inchiesta nasce da tre telefonate mute ricevute nell’abitazione della giovane poco prima della sua morte: un elemento che, per gli inquirenti, potrebbe avere un significato cruciale e che ha riaperto scenari investigativi fino a oggi considerati chiusi.
Le indagini, ora guidate da un team della Procura di Pavia, si stanno concentrando su un vecchio conoscente della famiglia Poggi: Andrea Sempio, amico d’infanzia del fratello di Chiara. Gli investigatori stanno ricostruendo, passo dopo passo, i rapporti tra i due ragazzi e i loro movimenti nell’estate del 2007, con l’obiettivo di chiarire eventuali collegamenti tra Sempio e la scena del crimine.
Il lavoro investigativo si presenta articolato: oltre ai testimoni storici, vengono ascoltate nuovamente persone vicine alla vittima, tra cui parenti, amici e conoscenti che frequentavano la villetta di via Pascoli. Anche i reperti conservati negli archivi del tribunale tornano sotto la lente: impronte digitali, tracce ematiche, mozziconi di sigaretta e la tastiera del computer di Chiara sono al centro di nuove analisi scientifiche.
Uno degli aspetti più rilevanti è il confronto genetico tra il DNA di Andrea Sempio e quello ritrovato sotto le unghie della giovane, che non ha mai trovato un’identità certa. Accanto a ciò, l’attenzione degli inquirenti si sta ora focalizzando su un presunto secondo responsabile del delitto, indicato nei documenti come “Ignoto 2”, un soggetto che potrebbe aver agito insieme all’autore materiale dell’omicidio.
La nuova inchiesta include anche elementi tecnici che rimettono in discussione alcune delle prove utilizzate nella condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, oggi detenuto. In particolare, si riapre il dibattito sulle impronte delle scarpe ritrovate sul luogo del delitto: secondo nuove analisi, non sarebbe possibile determinarne con certezza la misura, aprendo così alla possibilità che possano appartenere a qualcuno con una taglia differente da quella di Stasi.
Intanto, la famiglia Poggi vive con preoccupazione questo inatteso ritorno nel dolore. I genitori di Chiara, comprensibilmente scossi, hanno ribadito la loro fiducia nella giustizia, pur chiedendo rispetto per il lungo percorso già affrontato.
La riapertura del caso getta nuova luce su uno dei misteri giudiziari più controversi del nostro Paese. E mentre gli investigatori cercano risposte tra vecchi indizi e nuove tecnologie, resta aperta una domanda fondamentale: Chi ha davvero ucciso Chiara Poggi?