
Si sta parlando di riarmo europeo, e soprattutto di riarmo della Germania. Una cosa che, se uno pensasse alla Storia, potrebbe anche far rabbrividire. C’è un aspetto in particolare, però, che riguarda direttamente l’Italia, visto che, per uno strano “gioco” di cui ora parleremo, c’è il serio rischio che il riarmo tedesco lo paghiamo noi. Friedrich Merz, che non è ancora ufficialmente cancelliere ma lo sarà a breve dopo l’esito del voto in Germania, ha già scosso l’Europa con l’annuncio del riarmo tedesco. Un annuncio che ha dato anche un grosso scossone ai mercati, visto che Merz ha deciso di rompere il tabù del debito, e la Germania prevede un aumento di 1.000 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, suddivisi tra investimenti infrastrutturali (500 miliardi) e spese per la difesa, appunto. Le conseguenze sui mercati di questa decisione sono già visibili, e impattano anche noi, e qui torniamo al punto di partenza.
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I rendimenti dei titoli di Stato tedeschi sono aumentati vertiginosamente, con un rialzo di oltre lo 0,40% in una sola seduta.; lo spread BTp-Bund è sceso sotto i 100 punti base, segnalando un impatto significativo sulle obbligazioni europee; i rendimenti dei BTp decennali italiani sono aumentati di circa 0,5 punti percentuali in una settimana. Qual è la conseguenze per l’Italia? L’aumento dei costi del debito. Come spiega l’esperto Giuseppe Timpone su Investire Oggi, anche se l’Italia non incrementasse il proprio debito, subirebbe comunque le ripercussioni finanziarie del riarmo tedesco. “L’aumento dell’offerta di debito comporta rendimenti più elevati e, di conseguenza, un incremento della spesa per interessi“. Se il costo di emissione del debito italiano seguisse l’attuale tendenza di mercato, il peso sul bilancio statale potrebbe aumentare di circa 9 miliardi di euro all’anno, pari allo 0,4% del PIL.

Ricorda ancora Timpone come negli anni ’50 la Germania beneficiò di una riduzione dei debiti di guerra, favorendo la ripresa economica del paese. Poi l’accusa dell’esperto: “Tuttavia, Berlino sembra non riconoscere l’aiuto ricevuto dagli alleati e continua a perseguire politiche economiche che privilegiano i propri interessi a discapito degli altri Stati membri dell’UE“. Insomma, il riarmo tedesco non è una buona notizia in generale, e in particolare per l’Italia.