
Tensione a Piazzapulita su La7, dove il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha criticato aspramente il piano ReArm Eu da 800 miliardi di euro. L’ex presidente del Consiglio si è detto in totale disaccordo con Romano Prodi, che lo considera un primo passo verso una difesa comune dell’Unione Europea.
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Critiche al piano di riarmo europeo
Secondo Conte, il piano di riarmo non farebbe altro che aumentare l’asimmetria militare all’interno dell’UE, avvantaggiando Francia e Germania rispetto a paesi come l’Italia. “In questo momento non c’è un progetto europeo comune di difesa”, ha affermato, aggiungendo che l’iniziativa allontanerebbe l’Unione da una maggiore integrazione politica ed economica.
Interpellato dal conduttore Corrado Formigli sulla possibilità di arrivare in futuro a una difesa comune, Conte ha risposto con tono critico: “Non può mica scendere dal cielo. Ci si ferma un attimo e ci si chiude in una stanza per settimane o mesi. Ma la UE non vuole, perché la Francia vuole essere la grandeur militare“.
Botta e risposta su Trump e la guerra in Ucraina
Il confronto si è acceso ulteriormente quando Formigli ha sottolineato come Conte non abbia mai parlato male di Donald Trump. “Si sbaglia, ne ho parlato male diverse volte”, ha replicato il leader pentastellato.
La discussione si è poi spostata sul conflitto tra Russia e Ucraina. Il conduttore ha incalzato Conte sulle condizioni per un negoziato di pace, sottolineando che Vladimir Putin non riconosce il Donbass e la Crimea come territori contesi. Conte ha ribattuto criticando il ruolo degli Stati Uniti nel rispetto del diritto internazionale: “Perché non abbiamo mai denunciato il fatto che gli USA non abbiano mai sottoscritto lo statuto della Corte di Giustizia Internazionale?”.
Accuse di allineamento con la destra
Nel corso del dibattito, Formigli ha provocato Conte accusandolo di essere “allineato con Vannacci e Salvini“. Una dichiarazione respinta con fermezza dal leader del M5S: “Non ho nulla a che fare con loro. Io non sono mai stato filoputiniano, ho condannato l’aggressione russa all’Ucraina e ho una coerenza di postura e di azione assieme al M5S. Loro hanno votato di tutto, hanno continuato a votare le armi e fanno un gioco di potere interno alla maggioranza”.
Uno scontro acceso che conferma le profonde divisioni sulla politica estera e sulla strategia militare europea, con il Movimento 5 Stelle che continua a distinguersi per la sua opposizione al piano di riarmo.