Ancora una truffa telefonica a Roma con il metodo del finto maresciallo. Vittima del raggiro, avvenuto venerdì mattina, è Federica Burger, 85 anni, moglie del regista e sceneggiatore Enrico Vanzina. I malviventi, fingendosi carabinieri, si sono introdotti nella sua abitazione in via Fontanella Borghese, riuscendo a farsi consegnare numerosi gioielli.
Leggi anche: La truffa del messaggio dalla banca: come evitarla
Il raggiro e la fuga dei truffatori
La truffa è iniziata con una telefonata alla residenza della Burger. A rispondere è stato il domestico, convinto da un finto maresciallo a recarsi in caserma per presunti accertamenti su un’auto della famiglia, che sarebbe stata coinvolta in un incidente. Lasciata sola la donna, un altro malvivente si è presentato alla porta, fingendosi un ufficiale dell’Arma e spiegando che era necessario saldare immediatamente i danni.
La 85enne, trattenuta in casa con l’inganno, è stata indotta ad aprire la cassaforte e a consegnare i gioielli al truffatore, che si è poi rapidamente dato alla fuga. Solo più tardi, quando il domestico è rientrato, la donna si è accorta dell’inganno e ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, che hanno subito avviato le indagini. “Sono episodi incresciosi, ma i carabinieri stanno facendo un ottimo lavoro”, ha dichiarato Enrico Vanzina all’Adnkronos.
Un raggiro già collaudato
La tecnica del finto maresciallo è purtroppo già stata utilizzata in altre occasioni. A ottobre, la poetessa Gemma Bracco, moglie dell’ex ministro Paolo Baratta, fu vittima di una truffa simile. In quel caso i malviventi le avevano fatto credere che la figlia fosse rimasta coinvolta in un grave incidente, convincendola a consegnare soldi, gioielli e lingotti per un valore di tre milioni di euro.
Dopo mesi di indagini, la polizia ha arrestato poche settimane fa un 35enne napoletano, Vincenzo Dimotero, ritenuto uno dei responsabili del colpo. Anche per la truffa ai danni della moglie di Vanzina, i carabinieri hanno già fermato un sospettato, mentre la caccia ai complici è ancora in corso.