
Imane Khelif, vincitrice dell’oro nei pesi welter alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha dichiarato di voler difendere il suo titolo ai Giochi di Los Angeles 2028 senza lasciarsi intimidire dalle polemiche che l’hanno coinvolta.
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Le accuse e la risposta di Khelif
Durante le Olimpiadi di Parigi, la pugile algerina, 25 anni, è finita al centro di un acceso dibattito dopo il ritiro di Angela Carini e le accuse – poi smentite dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio) – di essere una donna transgender. La vicenda ha generato una campagna d’odio sui social, alimentata da figure di spicco come Elon Musk e J.K. Rowling, contro cui Khelif ha deciso di sporgere denuncia.
“Come diciamo in Algeria, chi non ha nulla da nascondere non dovrebbe avere paura”, ha dichiarato Khelif in un’intervista alla britannica ITV. “La verità è diventata chiara a Parigi: l’ingiustizia è stata smascherata e il Cio ha riconosciuto la mia posizione”.
Il commento sulle politiche di Trump
Khelif ha anche risposto alle dichiarazioni del presidente Donald Trump, che ha recentemente firmato un ordine esecutivo per vietare la partecipazione delle donne transgender agli sport femminili negli Stati Uniti. L’ex presidente aveva definito Khelif un “pugile” in un commento che ha ulteriormente alimentato la polemica.
“Io non sono transgender, la cosa non mi riguarda e non mi intimidisce”, ha ribadito la campionessa. “Mi considero una ragazza come tutte le altre. Sono nata donna e ho sempre vissuto da donna”. Con il riconoscimento del Cio e la volontà di concentrarsi sul suo percorso sportivo, Khelif guarda ora a Los Angeles 2028 con l’obiettivo di difendere il titolo olimpico, lasciandosi alle spalle accuse e controversie.