
Un tragico incidente di heliskiing si è verificato nel pomeriggio di giovedì 20 marzo nell’estremo nord della Svezia, coinvolgendo tre fratelli italiani originari di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino. Due di loro, Daniele e Mattia Boër, rispettivamente di 44 e 50 anni, hanno perso la vita. Il terzo fratello, Simone, 41 anni, è riuscito a tornare al resort Niehku, nella regione di Abisko, vicino al confine con la Norvegia. La Farnesina ha confermato l’accaduto e l’Ambasciata d’Italia in Svezia è in contatto con i familiari per organizzare il rimpatrio delle salme.
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La famiglia Boër era molto conosciuta nella loro comunità per lo studio dentistico e ortopedico di Torre Pellice, dove Mattia lavorava accanto al fratello Simone e al padre Silvio. Daniele, invece, risiedeva da tempo all’estero. La notizia ha scosso profondamente la comunità locale. «Conosco bene Simone per il suo passato nell’hockey su ghiaccio. Lo sport è sempre stato centrale nella loro famiglia, dal ciclismo allo sci», ha dichiarato l’ex sindaco Marco Cogno, ora membro della maggioranza, esprimendo il cordoglio dell’amministrazione comunale.
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L’heliskiing è una disciplina che consente agli sciatori di accedere a pendii incontaminati tramite elicottero, evitando le tradizionali seggiovie. Sebbene sia una pratica ambita dagli amanti della neve fresca, comporta rischi significativi, tra cui il pericolo di valanghe.
Secondo le prime ricostruzioni, la valanga si è staccata nel pomeriggio di giovedì, travolgendo l’elicottero con cui i tre fratelli, una guida alpina e il pilota erano giunti nella località di Kårsavagge, nel nord della Svezia. Il pilota, che in quel momento si trovava solo a bordo, è sopravvissuto. La guida alpina e i due fratelli sono stati trascinati dalla massa nevosa: «La guida alpina è rimasta in superficie, mentre i due sciatori italiani sono stati completamente sepolti», ha dichiarato l’agenzia Niehku Mountain Villas, citata dai media svedesi.
Le autorità hanno aperto un’indagine preliminare per omicidio colposo e lesioni personali. L’obiettivo è verificare eventuali responsabilità, sia individuali che aziendali. Al momento, non risultano arresti, ma almeno una società è stata iscritta nel registro degli indagati.