
I dati sulle chiusure dei negozi nei centri storici italiani sono sempre più allarmanti. Il panorama urbano è sempre più triste, insicuro e meno vivibile. Questo fenomeno, noto come desertificazione commerciale, è addirittura in crescita costante. Secondo l’analisi del Centro Studi Confcommercio, tra il 2012 e il 2024 in Italia sono scomparsi quasi 118.000 negozi al dettaglio (-21,4%) e 23.000 attività di commercio ambulante (-24,4%). Particolarmente colpiti sono i centri storici, dove la chiusura delle attività commerciali ha reso le strade più vuote e meno sicure. E in questa tragedia, ovviamente, a giocare un ruolo fondamentale è Amazon. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha dichiarato: “La desertificazione commerciale minaccia la vivibilità, la sicurezza e la coesione sociale delle nostre città. Il nostro obiettivo è sostenere le attività di vicinato e rilanciare le economie urbane.”
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Uno dei principali fattori che hanno contribuito alla chiusura dei negozi è l’espansione dell’e-commerce, in particolare di Amazon, che nel 2024 ha raggiunto l’11% delle vendite di beni e il 17% dei servizi. Confcommercio, pur riconoscendo il ruolo dell’online, sottolinea l’importanza di supportare i negozi fisici attraverso investimenti in tecnologia. Ogni attività, anche la più piccola, dovrebbe avere la sua vetrina online, con incentivi per l’innovazione, come il modello “Terziario 4.0”, simile all’Industria 4.0. Per contrastare la desertificazione commerciale, Confcommercio ha lanciato il progetto Cities, con l’obiettivo di riqualificare le economie urbane attraverso la collaborazione tra istituzioni e imprese. Il piano prevede cinque aree di intervento:
– Rigenerazione urbana e riqualificazione degli spazi pubblici;
– Mobilità e logistica sostenibili per favorire la “città della prossimità”;
– Patti locali per incentivare la riapertura dei negozi sfitti;
– Gestione condivisa degli spazi urbani per una città più inclusiva;
– Investimenti nella digitalizzazione per sostenere il commercio locale.

Oltre alla chiusura dei negozi, dovuta in larga parte a Amazon e ad altri colossi che stanno divorando il mercato, anche gli sportelli bancari stanno scomparendo. Nei 122 comuni analizzati, il numero di filiali bancarie è sceso da 8.026 a 5.173 (-35,5%) tra il 2015 e il 2023. La correlazione tra la chiusura di banche e negozi è evidente: nei comuni in cui il 25-30% dei negozi ha chiuso, si è registrata anche la scomparsa del 40-45% degli sportelli bancari. Questo trend spegne letteralmente le strade cittadine, riducendo la vivibilità e la sicurezza. Vive un momento favorevole, invece, il settore della ristorazione e dell’alloggio con con un incremento di 18.500 nuove attività. Inoltre, si registra un aumento delle imprese a titolarità straniera (+41,4%), a fronte di un modesto +3,1% per quelle italiane.