
Con la pubblicazione della circolare n.60 dell’INPS il 21 marzo 2025, il Bonus Nido 2025 è pronto a partire. Dopo la pubblicazione delle istruzioni, il passo finale sarà l’attivazione della pagina web dedicata per la presentazione delle domande. L’INPS ha assicurato che il portale sarà disponibile a breve, presumibilmente da lunedì 24 marzo 2025. Dal momento dell’attivazione della piattaforma, le famiglie con figli di età inferiore a 3 anni potranno fare richiesta per ottenere il contributo. Una volta approvata la domanda, sarà possibile caricare anche le ricevute di pagamento delle rette già versate a partire da gennaio 2025. Quest’anno il processo subisce un ritardo rispetto al 2024, quando le autorizzazioni partirono a fine febbraio. Con l’ultima Legge di Bilancio, il Bonus Nido 2025 ha subito alcune modifiche, in particolare per quanto riguarda gli importi dei contributi. Vediamo cosa cambia.
Leggi anche: Condono edilizio, cosa si può fare nel 2025, come funziona e quanto costa

Le novità del Bonus Nido 2025
Importi per i bambini nati prima del 1° gennaio 2024:
– ISEE inferiore a 25.000,99 euro → 3.000 euro all’anno (10 rate da 272,73 euro e una da 272,70 euro)
– ISEE tra 25.001 e 40.000 euro → 2.500 euro all’anno (10 rate da 227,27 euro e una da 227,30 euro)
– ISEE superiore a 40.000 euro o assente → 1.500 euro all’anno (10 rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro)
Importi per i bambini nati dal 1° gennaio 2024:
– ISEE inferiore a 40.000 euro → 3.600 euro all’anno (10 rate da 327,27 euro e una da 327,30 euro)
– ISEE superiore a 40.000 euro o assente → 1.500 euro all’anno (10 rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro).
A differenza dello scorso anno, quindi, non è più richiesta la presenza di un secondo figlio sotto i 10 anni per accedere all’importo massimo del contributo.

Novità sul calcolo dell’ISEE
Una modifica rilevante introdotta dall’ultima Legge di Bilancio riguarda il calcolo dell’ISEE, che esclude ora dal computo l’importo dell’Assegno Unico Universale. Questo aggiornamento, gestito direttamente dall’INPS, potrebbe ridurre il valore dell’ISEE per molti nuclei familiari, aumentando così il numero di beneficiari della fascia di contributo più alta. Inoltre, se nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) vengono riscontrate omissioni o incongruenze relative ai dati patrimoniali o reddituali, il contributo sarà erogato nella misura minima di 1.500 euro all’anno finché il problema non verrà risolto. Un’altra novità riguarda i titoli di Stato e i prodotti di risparmio postale, che non saranno più considerati nel calcolo dell’ISEE fino a un tetto di 50.000 euro. Questo aggiornamento, che entrerà in vigore con il nuovo modello DSU atteso per aprile 2025, potrebbe abbassare ulteriormente l’ISEE per molte famiglie, rendendo più vantaggioso l’accesso al Bonus Nido.