
La tecnologia fa passi da gigante ogni giorno, e anche quelli che sembrano dispositivi ormai imprescindibili e consolidati, vivono in una perenne condizione di precarietà. Basta pensare alla velocità con cui siamo passati dai telefonini agli smartphone, dagli orologi agli smartwatch, etc etc. Ebbene, presto dovremo dire addio anche alle cuffie e agli auricolari. Ascolteremo infatti la nostra musica preferita senza bisogno di cuffie, con il suono che sembra materializzarsi nell’aria, udibile solo da te e da nessun altro intorno. Fantascienza? No, è già realtà. Questa tecnologia, che sembra uscita da un film, è ora realtà grazie a un team di ricercatori della Pennsylvania State University. Gli scienziati hanno sviluppato un’innovativa soluzione che crea “enclavi sonore”, ovvero zone circoscritte in cui fasci ultrasonici si incrociano, generando suoni udibili esclusivamente in punti specifici dello spazio.
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Come funziona la tecnologia delle Enclavi Sonore?
Come spiega Focus, questa innovativa tecnologia, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences USA, promette di rivoluzionare l’esperienza audio, eliminando la necessità di indossare dispositivi ingombranti e offrendo un’alternativa invisibile ai tradizionali altoparlanti e auricolari. Alla base di questa tecnologia troviamo l’utilizzo combinato di fasci ultrasonici, normalmente impercettibili all’orecchio umano. Grazie a un sistema di metamateriali stampati in 3D, le onde ultrasoniche vengono direzionate con estrema precisione, piegandosi intorno agli ostacoli fino a incontrarsi in un punto specifico. Solo in quel preciso punto si genera il suono udibile, consentendo una riproduzione audio altamente localizzata. Gli ultrasuoni, operando a frequenze superiori ai 20 kHz, sono già utilizzati in ambito medico, ma la vera innovazione del team guidato dal professor Yun Jing, esperto di acustica, è stata quella di combinare queste onde con materiali avanzati in grado di modellarne il comportamento, eliminando la necessità di cuffie o altoparlanti.

Test e risultati promettenti
Per dimostrare l’efficacia della loro invenzione, i ricercatori hanno condotto un esperimento con due emettitori ultrasonici, larghi circa 15 cm e rivestiti con metamateriali speciali. Questi dispositivi hanno fatto convergere le onde sonore dietro la testa di un manichino. Quando un fascio piegato a destra si incrociava con uno piegato a sinistra, le onde ultrasoniche interferivano tra loro, generando una traccia sonora udibile di 500 Hz. Come dimostrazione pratica, il team ha trasmesso il celebre coro Hallelujah tratto dal Messiah di Friedrich Händel, creando una zona d’ascolto invisibile e perfettamente localizzata. Sebbene la qualità audio sia ancora migliorabile, i test hanno confermato che la pressione generata dalle onde ultrasoniche rientra nei limiti di sicurezza stabiliti dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, aprendo la strada a un futuro utilizzo sicuro e pratico.

Applicazioni future
Le potenzialità di questa tecnologia sono enormi. Le enclavi sonore potrebbero essere utilizzate in diversi ambiti, tra cui:
– Intrattenimento domestico: ogni spettatore potrebbe godere del proprio audio personalizzato senza disturbare chi gli sta accanto.
– Settore automobilistico: creazione di zone di ascolto separate per conducente e passeggeri.
– Spazi pubblici e uffici: trasmissione di informazioni audio dirette solo a destinatari specifici.